Come ha scritto il nostro amico Alvin Curran, il 2020 ha rappresentato la più lunga “fermata” nella storia della musica dal vivo. Lui lo ha scritto usando il termine musicale che si usa in inglese per indicare una sospensione di durata indefinita. In italiano però, ci ricorda Alvin, invece di “fermata” si dice “corona”.
Corona = fermata, ma che coincidenza, per la musica… va bene, basta scherzarci sopra.
Oltre a quello che di doloroso e angoscioso ha significato per tutti, l’anno eccezionale che si conclude è stato per il Centro d’Arte un’occasione per dimostrare tutta la nostra autentica, produttiva resilienza (e lasciamo agli snob il fatuo fastidio per questo concetto, del tutto appropriato invece).
È vero, la musica dal vivo, anche quella che noi promuoviamo ormai da tantissimi anni, si è fermata: con tutte le conseguenze che sappiamo. Ma appena ci siamo resi conto che saremmo stati costretti, e per molto tempo, a rinunciare ai nostri concerti, abbiamo subito ripensato al senso del nostro lavoro in questo tempo di sospensione, lo abbiamo fatto praticamente e pensiamo di esserci riusciti.
Già nel mese di marzo abbiamo inventato un festival online, “Musica da Camera”, che ha rifornito schermi e altoparlanti remoti della musica in cui crediamo, per tutti i mesi a seguire, due volte a settimana.
E, finito il festival, che è ancora lì, visibile sul nostro sito, abbiamo provato ad augurarci una ripresa della musica dal vivo con una bella e riuscita festa all’aria aperta, “Change of Season”. Ma la stagione è stata brevissima, e siamo stati nuovamente respinti lontano da teatri e auditorium.
Abbiamo allora inventato nuove iniziative come “From the Archive”, dando fondo al nostro ricchissimo archivio storico, e altre ne stiamo inventando, per prepararci a un inverno che contrasti per bene il nostro scontento.
Per tutto questo noi ci dichiariamo comunque soddisfatti e ottimisti, perché pensiamo di avere ritrovato e anzi allargato e rinsaldato la comunità dei musicisti creativi, che mai come in questo momento ha bisogno del sostegno concreto di tutti, e del loro pubblico.
Ringraziamo allora chi ha partecipato alle nostre attività in quest’anno difficile, sul palco e sullo schermo.
In ordine di apparizione: David Grubbs, Mats Gustafsson, Rob Mazurek, Roots Magic (Alberto Popolla, Errico De Fabritiis, Gianfranco Tedeschi, Fabrizio Spera), Filippo Vignato, Alessandra Novaga, Debora Petrina, Danilo Gallo, Silvia Bolognesi, Andrea Davì, Laura Faoro, Valeria Sturba, Nicolò Masetto, Francesca Naibo, Francesco Cigana, Marta Raviglia, Tommaso Cappellato, Virginia Genta, L’Impero della Luce (Johann Merrich, Eeviac), Gabriele Mitelli, Riccardo La Foresta, Giorgio Pacorig, Mirko Cisilino & Milica Jovanovic, Fabrizio Puglisi, Tim Berne, Paolo Botti, Walter Prati, Susana Santos Silva, Riccardo Marogna, Ingrid Laubrock, Francesco Bigoni, Elliott Sharp, Federica Michisanti, Beppe Scardino, Chris Speed, Laura Agnusdei, Jen Shyu, Piero Bittolo Bon, Tomoko Sauvage, Mai Mai Mai, Paal Nilssen-Love, Alberto Collodel, Enrico Merlin, Satoko Fujii & Natsuki Tamura, Francesco Cusa, Alexander Hawkins, David Vanzan, Vincenzo Vasi, Stefano Bassanese, Ensemble SMET, Caterina Maderna, Michele Chiappini, Angela Ida De Benedictis, Benedetta Zucconi, Luca Formenton.
A loro, e a tutti voi che ci seguite, un caloroso augurio di buona fine d’anno e di miglior principio di anno nuovo da tutto lo staff del Centro d’Arte: Giorgia Masiero, Luca Illetterati, Lucio Arrighi, Matteo Polato, Nicola Bonetto, Nicola Negri, Stefano Merighi, Veniero Rizzardi.