Michele Sambin
voce, violoncello, videoperformance
Ludovica Manzo
voce
Alvise Vidolin
regia sonora
Alessandro Fiordelmondo
regia video
Michele Sambin (1951)
1.
Il passato è presente
Re-enactment di pezzi storici (1978/1980) realizzati con il video loop:
- Il tempo consuma
- Anche le mani invecchiano
- Sax soprano
- Io mi chiamo Michele e tu?
- Ne…No…
- Autointervista
- Dalla fine all’inizio
Michele Sambin – sax, voce, violoncello
con la partecipazione di Leonardo Gianpieretti
2.
Aperto al futuro
Esplorazioni improvvisate sulle potenzialità del video loop digitale
Ludovica Manzo – voce
Michele Sambin – cello, sax, voce
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Michele Sambin, autore, attore, musicista, scenografo, inventore di visioni, è un’artista molto amato nella sua città, e Padova, con il Centro d’Arte, celebra questa volta il suo pionieristico lavoro in un altro ambito ancora, quello della videoarte, che iniziava a rendersi possibile a metà degli anni Settanta con il diffondersi di videoregistratori relativamente maneggevoli, rispetto a quelli in dotazione presso gli studi TV. Il nastro magnetico non era ancora entrato nell’era della videocassetta consumer e correva libero tra due bobine, disponibile a montaggi e manipolazioni creative analoghe a quelle che da qualche decennio si producevano con il nastro audio.
Sambin, che aveva già prodotto film sperimentali su pellicola super8 anche in congiunzione con musica mista (come le performance del gruppo strumentale elettroacustico Arke Sinth) negli anni Settanta si interessa al nuovo mezzo proprio per la sua disponibilità ad aprirsi a operazioni anche diverse dal semplice montaggio. Con un occhio, oltre che a un orecchio, alle invenzioni sonore su nastro di Terry Riley e di Alvin Lucier, Sambin escogita una personale variante visiva del dispositivo di accumulazione di ritardo (time-lag accumulator) sperimentata da Riley anni prima. Nel 1978 elabora la performance Il tempo consuma: l’artista si siede davanti a un monitor, ripreso frontalmente da una telecamera. Il suo torso inzia a oscillare mentre pronuncia le parole: “Il tempo consuma le immagini, il tempo consuma i suoni”. L’evento viene registrato e dopo un breve scarto temporale la sua riproduzione appare sul monitor alle spalle del performer. Lo spettatore si trova di fronte ad un’azione reale (l’oscillazione) e la sua registrazione sullo schermo. Il processo si ripete e il sistema continua a generare in autonomia il medesimo processo, che ora può fare a meno dell’azione umana. Il nastro continua in maniera ricorsiva a essere scritto dalla ripresa in tempo reale e sovrascritto dalla registrazione sfasata, producendo una stratificazione di immagini e suoni che via via si degradano per l’effetto, inevitabile nella catena analogica, dell’accumulazione di disturbo meccanico, dimostrando l’enunciato: “Il tempo consuma le immagini, il tempo consuma i suoni”.
Di seguito alle iniziative che sono state dedicate a Sambin al Museo Castromediano di Lecce (Arché/Tèchne) e alla grande mostra Il video rende felici. Video arte in Italia, a cura di Valentina Valentini (Roma, Galleria d’Arte Moderna e Palazzo delle Esposizioni, fino al 4 settembre 2022) – il Centro d’Arte presenta la ‘rinascita digitale’ de Il tempo consuma, realizzata da Sambin in collaborazione con il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università. La digitalizzazione conferisce all’opera una dimensione nuova che in apparenza contraddice la ‘consunzione’ implicita al processo concepito in ambito analogico ma la apre a nuove possibilità performative. Insieme a Il tempo consuma Sambin presenta altri lavori coevi che utilizzano il videoloop, e li rielabora insieme alla voce di Ludovica Manzo.
(Veniero Rizzardi)
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In collaborazione con Università degli Studi di Padova nell’ambito di Opera Libera, progetto speciale per le celebrazioni dell’ottavo centenario dell’Università di Padova
In collaborazione con il Centro di Sonologia Computazionale (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione), il Dipartimento di Beni culturali (Archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica) e il Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova.
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Al concerto seguirà, il 17 maggio presso la Sala delle Edicole al Liviano, la giornata di studi Sguardi sull’opera multiversale di Michele Sambin con la partecipazione di Guido Bartorelli, Riccardo Caldura, Sergio Canazza, Alessandro Fiordelmondo, Cristina Grazioli, Sandra Lischi, Farah Polato, Veniero Rizzardi e Michele Sambin.