Reinier van Houdt
pianoforte
Alessandro Bosetti
Carnaval 2 (da Robert Schumann)
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Inclassificabile artista che da anni si muove al confine tra musica composta, improvvisata, poesia, teatro e sound art sviluppando una creatività sempre sorprendente, Alessandro Bosetti ha lavorato negli ultimi quattro anni a una radicale riscrittura/distruzione/ricostruzione del Carnaval, il ciclo pianistico che Robert Schumann compose nel 1834/35.
Il lavoro è stato scritto per / e dedicato a Reinier van Houdt, pianista (e compositore) olandese noto per le sue interpretazioni di numerosi lavori della musica recente e del secondo Novecento (Robert Ashley, John Cage, Alvin Curran, Walter Marchetti, Giacinto Scelsi, K.S. Sorabji). L’opera originale di Schumann, una pietra miliare del repertorio romantico, comprende 21 episodi, altrettanti ritratti di figure reali o immaginarie dell’universo poetico e affettivo del compositore. La riscrittura di Bosetti, pur conservando la struttura episodica dell’originale, ne stravolge del tutto l’impianto musicale e rimuove i personaggi originari per sostituirli con ritratti sonori di figure indeterminate, identità aperte e immaginarie, cose se si trattasse di fotografie sovraesposte in cui i volti si trasformano in macchie di luce.
Con questo lavoro Bosetti sviluppa in un nuovo formato una nozione che da tempo lo affascina, quella di “creatura sonora”, un concetto già presente nella tradizione ottocentesca, che prevedeva nelle sue accezioni più mistiche una certa autonomia e vitalismo di temi e figure armoniche. Bosetti si avvicina così a suo modo alla musica romantica a programma, ma ne cancella tutti gli elementi narrativi e didascalici. Quelli presentati in Carnaval 2 sono ritratti di personaggi ignoti e indeterminati: la musica li descrive di volta in volta, ma senza dirci di chi si tratta. Sta all’ascoltatore immaginarne l’identità facendola sorgere dalle proprie reazioni affettive.
I diversi episodi sono inframmezzati da una serie di interludi elettroacustici concepiti come musiques d’ameublement, e definiti come “paraventi”, o schermi sonori, dietro ai quali il pianista può temporaneamente nascondersi per cambiarsi (metaforicamente) di maschera.
Alessandro Bosetti è un compositore e artista sonoro che ha sviluppato un particolare interesse per la musicalità del linguaggio e per la voce intesa come oggetto autonomo oltre che per il rapporto tra suono e memoria. Costruisce dispositivi sorprendenti, spesso legati
al medium radiofonico e conduce una riflessione instancabile di rimessa in discussione di categorie estetiche e posture dell’ascolto. I suoi lavori recenti comprendono l’archivio di voci Plane Talea ( in corso ), le performances radiofoniche Je ne suis pas là pour parler (2019) e Consensus Partium (2020), il ciclo di composizioni Pièces à pédales (2021) e le pièces di teatro musicale Journal de Bord e Portraits des Voix (2018 e 2021). La musica di Bosetti è accolta nei programmi di numerosi festival tra cui il Festival d’Automne di Parigi, il Festival Eclat di Stoccarda, Présences Electroniques del GRM di Parigi, Liquid Architecture di Melbourne, il San Francisco Electronic Music Festival, il festival Musica di Strasburgo e
il festival Ruido a Buenos Aires. La sua musica è l’oggetto di numerose pubblicazioni discografiche su etichette come Errant Bodies Press, Holidays Records, Rossbin, Sedimental, Unsounds e Monotype, che nel 2016 gli ha dedicato un box set retrospettivo (4 CD). Il suo libro Thèses/Voix – una raccolta di testi tra teoria, poesia e partitura – è stato pubblicato nel 2021 da Les presses du réel. Alessandro Bosetti vive e lavora a Marsiglia.
Reinier van Houdt ha iniziato precocemente la sua carriera musicale con registratori a nastro, radio, oggetti sonori e vari strumenti a corda. Ha studiato pianoforte all’Accademia Liszt di Budapest e al Conservatorio Reale dell’Aia. Ha sviluppato una fascinazione per le questioni che sfuggono alla notazione musicale: suono, tempo, spazio, fisicità, memoria, rumore, ambiente – punti che vanno oltre la composizione, l’interpretazione e l’improvvisazione. Si è costruito un repertorio insolito che è costantemente frutto di ricerche personali; di collaborazioni con compositori e musicisti, di ricerche negli archivi, di composizione e messa in scena di performance musicali o di studi non ortodossi sulla musica classica, e di numerosissime registrazioni su nastro effettuate a partire dagli anni Ottanta.
Oltre alla propria musica, ha eseguito in prima assoluta musiche di Robert Ashley, Alvin Curran, Kaikhosru Sorabji, Francisco López, Christian Marclay, Charlemagne Palestine, Yannis Kyriakides, Maria de Alvear, Jerry Hunt, Michael Pisaro, Walter Marchetti, Jürg Frey, Nomi Epstein. Ha lavorato anche con Annea Lockwood, John Cage, Alvin Lucier, Luc Ferrari, Peter Ablinger.
Reinier van Houdt suona inoltre nei Current 93 di David Tibet, dove ha lavorato con Nick Cave, John Zorn, Anohni, Jack Barnett. È anche una delle forze motrici del collettivo di musica sperimentale MAZE.
Ha vinto un Ars Electronica Linz award nel 2012 con Francisco López, il Prix Europe 2015 con la Andcompany&Co e il premio al Videoex 2019 con il filmmaker Takashi Makino.
(Veniero Rizzardi)
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Media Partner
Alessandro Bosetti e Peter Kowald
Postura (LP Fringes, 1999)
Alessandro Bosetti e Audrey Chen
Exposé (CD Die Schachtel, 2007)
Trophies (Alessandro Bosetti, Kenta Nagai, Ches Smith)
A Color Photo of the Horse (2012)
Alessandro Bosetti e Chris Abrahams
We Who Had Left (CD Mikroton, 2012)
Alessandro Bosetti
The Notebooks (CD Bolt Records, 2017)
Alessandro Bosetti con Giulia Zaniboni, Dan Kinzelman, Luca Perciballi, Glauco Salvo, Simone Sferruzza, Andrea Grillini
Didone (LP Kohlhaas, 2021)
Alessandro Bosetti
Plane / Talea #31 – #34 (2LP Holidays, 2022)
Alessandro Bosetti – melgun.net
Reinier van Houdt – www.reiniervanhoudt.nl
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