MADERNA 192020
Ritratto dell’artista da giovane
Giovedì 9 dicembre 2021 ore 20.30
Auditorium Pollini, Padova

Valentina Coladonato
soprano

Aldo Orvieto
pianoforte

Andrea Rebaudengo
pianoforte

Art Percussion Ensemble del Conservatorio “C. Pollini” di Padova
(Micaela Bellussi, Alessandro Cozza, Pietro Squarzon, Enrico Turetta, Leonardo Tolio)

Annapaola Fabbrocino
Erika Perantoni
arpe

Melissa Sgorlon
celesta

Samuel Mangiacapre
Andrea Magris
Eugenio Migotto
flauti

Tommaso Gasparoni
Beatrice Pozzato
oboi

Ilaria Ferrari
Giacomo Cozzi
Matteo Spanio
clarinetti

Giovanni Mancuso
direttore

Bruno Maderna (1920-1973)
Fantasia e fuga (1949) per due pianoforti

Niccolò Castiglioni (1932-1996)
Gorgheggio, “A Bruno Maderna” (1988) per pianoforte, due ottavini, flauto, due oboi, clarinetto piccolo, due clarinetti

Camillo Togni (1922-1993)
Les feuilles amères (1989) per soprano solo

Bruno Maderna
Liriche su Verlaine (1948) per soprano e pianoforte

Bruno Maderna
Concerto per due pianoforti e strumenti (due arpe, celesta, xilofono, vibrafono, timpani e batteria). Prima versione, 1947/48

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Il “Maderna giovane” è un’entità che fino a non molti anni fa è rimasta piuttosto sfuggente. Le composizioni che si presentano in questa serata sono buona parte di tutto quello che si conosceva fino agli anni 2000, insieme ad altri tre pezzi minori tra tutto quanto scritto da Maderna tra i venti e i trent’anni. Poi sono arrivate, nel 2006/7 due vere e proprie scoperte: il Concerto per pianoforte del 1942 e soprattutto il grandioso Requiem del 1946. Manca ancora all’appello una Serenata sempre del 1946, tuttora dispersa, ma ormai il quadro è chiaro e lo si può dire con certezza: Maderna, ancora prima di divenire uno dei protagonisti delle avanguardie europee, era un compositore raffinatissimo e inventivo, che l’Italia musicale degli anni 40, ancora legata ai linguaggi del cosiddetto neoclassicismo, poteva ben considerare il più promettente tra tutti i giovani artisti. Le Liriche su Verlaine ne sono appena una campionatura, ma molto eloquente.

Diverso è il discorso per le altre due composizioni in programma, che ritraggono quella che, una volta tanto, si può definire una vera e propria transizione: lo stesso Maderna se ne rendeva conto, soprattutto a proposito del Concerto per due pianoforti e strumenti, che presentò a Venezia nel 1948, nel momento in cui quel suo caratteristico linguaggio post-tonale, debitore di Hindemith e Bartók, stava facendo posto a nuove idee, indotte dall’attrazione provata da Maderna verso il metodo di composizione con dodici suoni. È il momento in cui Luigi Dallapiccola, il primo significativo compositore dodecafonico italiano, sostituisce, per così dire, Gian Francesco Malipiero nel ruolo di figura-guida per il giovane compositore. Per quanto dubbioso sulla fattura del Concerto, che subirà tagli e avrà differenti versioni nel corso degli anni successivi, Maderna più tardi lo riterrà la partitura in cui aveva finalmente riconosciuto la sua personalità, e sarà l’unico lavoro precedente alla ‘conversione’ dodecafonica che continuerà a dirigere durante gli anni 50.

In quello stesso 1948 Maderna incontra il direttore d’orchestra Hermann Scherchen, già amico e collaboratore di Schönberg, che lo stimola a intraprendere nuove strade, e lo lancerà di lì a poco sulla scena eruopea, sia come compositore sia come direttore. Nel 1949 Maderna è definitivamente convertito alla dodecafonia, come dimostra la Fantasia e Fuga per due pianoforti, il suo pezzo d’esordio ai celebri Corsi estivi di Darmstadt, la cittadina tedesca fucina della nuova avanguardia musicale, e in cui dal 1952 Maderna risiederà fino alla morte. Il lavoro è però anche proiettato verso il passato: si conclude infatti con una citazione del corale Vor deinen Thron tret’ ich, l’ultima composizione scritta da Johann Sebastian Bach nel 1750.

Maderna era stato un punto di riferimento per molti compositori un po’ più giovani di lui, a partire da Luigi Nono. Camillo Togni e Niccolò Castiglioni sono appunto tra questi e i lavori della serata, raramente eseguiti, fanno parte di un nutritissimo gruppo di composizioni dedicate alla memoria di un musicista scomparso a cinquantatre anni nel pieno di un’attività creativa e insieme di una carriera di direttore d’orchestra intensissime.

(Veniero Rizzardi)

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In collaborazione con SaMPL – Conservatorio “C.Pollini” di Padova
Con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del progetto CULTURALMENTE 2020

Bruno Maderna
Liriche Su Verlaine · Y Después · Concerto Per Pianoforte E Orchestra · Concerto N. 2 Per Oboe E Orchestra (Stradivarius STR 33574, 2002)

Piano Concertos – Quadrivium (Naxos, 8.572642, 2011)

Concerto Per Due Pianoforti E Strumenti – Serenata N. 2 – Fantasia E Fuga, Pièce Pour Ivry – Solo (Stradivarius STR 33536, 2000)

Niccolò Castiglioni
Quodlibet. Complete Works For Piano And Orchestra (Stradivarius STR 37097, 2018)