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MADERNA 192020
Con Luciano Berio
Martedì 26 ottobre 2021 ore 20.30
Auditorium Pollini, Padova

Ex Novo Ensemble:
Daniele Ruggieri
– flauto
Marco Gironi – oboe
Davide Teodoro – clarinetto
Carlo Lazari – violino e viola
Carlo Teodoro – violoncello
Aldo Orvieto – pianoforte
Dario Savron – percussioni
Massimo Pastore – percussioni
Nicoletta Sanzin – arpa

Alvise Vidolin
regia sonora e live electronics

Tito Ceccherini
direttore

Luciano Berio (1925-2003)
Différences (1958-59) per flauto, clarinetto, viola, violoncello, arpa e nastro magnetico

Bruno Maderna (1920-1973)
Musica su due dimensioni per flauto e nastro magnetico (1952)

Bruno Maderna
Serenata per un satellite (1969), versione di Luciano Berio (1984).

Bruno Maderna
Musica su due dimensioni per flauto e nastro magnetico (1958)

Ivan Fedele (1953)
X-tension 3 (2019) per flauto, clarinetto, violino, violoncello, pianoforte, percussioni e live electronics.
Prima esecuzione assoluta
Opera commissionata con il sostegno di SIAE – Classici di oggi

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Non fosse altro che per la fondazione e i primi eroici anni dello Studio di Fonologia della RAI di Milano le figure di Luciano Berio e Bruno Maderna sono per molti versi indissociabili. Questo concerto ritrae proprio questa fase, intensissima, di esperimenti e avventure musicali, che si svolge nella seconda metà degli anni 50.

Musica su due dimensioni è un titolo che Maderna utilizzò nel 1952 per una composizione che accoppiava uno strumento dal vivo e suoni generati elettronicamente su nastro. Fu in assoluto la prima opera del genere, anche se il primato è conteso con Jazz et jazz di André Hodeir, per pianoforte dal vivo che improvvisa su un ‘giro’ di blues insieme a una base di suoni fissati su nastro, una colorita big band di musique concrète.

Lo studio milanese sarebbe stato fondato due anni più tardi, e Maderna realizzò il nastro per mezzo di un Melochord, proto-sintetizzatore monofonico in dotazione all’Istituto di Scienze della comunicazione dell’Università di Bonn. Il brano alterna parti per flauto solo e nastro solo. Lo stesso titolo Musica su due dimensioni venne riutilizzato sei anni dopo per un pezzo interamente nuovo, ancora per flauto e suoni di sintesi, realizzato questa volta a Milano: è un lavoro certamente più complesso e maturo, in cui le due ‘dimensioni’ acustica ed elettronica risultano molto più pienamente integrate.

Il tema della musica mista (acustica/elettronica) incontrava un grande favore tra i compositori sul finire degli anni 50, e in quello stesso 1958 Berio vi cimentò con un lavoro divenuto subito esemplare: in Différences gli strumenti dell’ensemble sono rispecchiati dai loro ‘doppi’ su nastro: si tratta dei medesimi strumenti che si ascoltano dal vivo, ma trattati per mezzo di operazioni di filtraggio, modulazioni e variazioni di velocità/altezza che li trasforma mantenendoli comunque riconoscibili, e generando una sorta di ‘realtà aumentata’, come si direbbe oggi.

La Serenata per un satellite è un lavoro del 1969 che ha avuto nel tempo una fortuna forse sproporzionata rispetto al suo scopo e anche al suo formato di divertissement. La partitura originaria è composta da due pagine in cui le note figurano disposte in modo non convenzionale e richiedono una realizzazione improvvisativa da parte di un numero ad libitum di strumenti. La versione che si ascolta in questa occasione è stata realizzata da Luciano Berio nel 1984 e non è mai stata pubblicata. Questa è la prima volta che viene eseguita senza la direzione di Berio. In questa versione l’andamento generale del pezzo è sottoposto da Berio a un ben definito schema formale e temporale, eppure rimangono inalterate tutte le libertà volute da Maderna. Il manoscritto di questa versione è stato gentilmente messo a disposizione per l’occasione dalla Paul Sacher Stiftung di Basilea in accordo con il Centro Studi Luciano Berio.

Un’ideale conclusione della serata è offerta da un recentissimo lavoro di Ivan Fedele, frutto di una commissione offerta dalla SIAE nell’ambito di un bando (“Classici di oggi”) vinto dal Conservatorio di Padova nel 2019, che ha prodotto tra l’altro le due prime esecuzioni di Giovanni Mancuso e di Nicola Sani due anni orsono. Ivan Fedele nasce nel 1953, proprio mentre si iniziava a concepire la musica per fonti miste. Il suo lavoro per ensemble ed elaborazione elettronica dal vivo rappresenta la naturale evoluzione dei giochi di “differenze” e “dimensioni” di Berio e Maderna.

(Veniero Rizzardi)

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In collaborazione con SaMPL – Conservatorio “C.Pollini” di Padova
Con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del progetto CULTURALMENTE 2020, e con la collaborazione del Centro Studi Luciano Berio e della Paul Sacher Stiftung di Basilea.

[Berio]
Luciano Berio
Sequenza III & VII – Différences – Due Pezzi – Chamber Music (Philips 426 662-2, 1990)

[Maderna]
Roberto Fabbriciani
Music In Two Dimensions: Works For Flute (mode 260, 2013)

Internationale Ferienkurse Für Neue Musik 1946-1996 Vol. 1 (Col Legno WWE 1CD 31894, 1996)

[Maderna, Berio]
Les Espaces Électroacoustiques (Col Legno WWE 2SACD 40002, 2016)