Sophie Klussmann
soprano
Roberto Fabbriciani
flauto
Maria Grazia Bellocchio
Anna D’Errico
Aldo Orvieto
pianoforti
Luca Richelli
live electronics
Alvise Vidolin
regia sonora
Claudio Ambrosini (1948)
Orienteeering (2019) per uno o più pianoforti elettronicamente rivelati
Prima esecuzione assoluta
Luigi Nono (1924-1990)
Das atmende Klarsein, frammento (1981) per flauto basso, nastro magnetico e live electronics
Arnold Schönberg (1874-1951)
Vier Lieder op. 2 (1899-1900)
Stefano Gervasoni (1962)
Sechs Grabschriften (2017-19) per voce e pianoforte
Prima esecuzione assoluta
Salvatore Sciarrino (1947)
Perduto in una città d’acque (1990) per pianoforte
Adriano Guarnieri (1947)
Ostinato n. 6 (2019) per tre pianoforti e live electronics
Opera commissionata con il sostegno di SIAE – CLASSICI DI OGGI 2018-19
Prima esecuzione assoluta
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In questo autunno particolarmente ricco di anniversari e celebrazioni, cade un compleanno a cifra tonda per Alvise Vidolin. Il suo nome non dovrebbe avere bisogno di presentazioni, particolarmente per il pubblico padovano, ma non è male richiamare il ruolo centrale che Vidolin ha tenuto negli sviluppi della musica elettroacustica fin dagli anni Settanta. La sua formazione scientifica si è sviluppata in parallelo a quella musicale: ancora studente di ingegneria è stato allievo di Teresa Rampazzi, pioniera della musica elettronica in Italia, e dall’impiego live dei primi sintetizzatori si è mosso ben presto verso le primissime applicazioni dell’informatica alla creazione musicale, fondando il Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova. Il CSC negli anni 70-80 è stata una delle principali ‘centrali’ della computer music, a livello mondiale. Vidolin, che ha poi diretto il Laboratorio di informatica musicale della Biennale di Venezia, è stato anche l’assistente, in ruolo tanto tecnico quanto artistico, dei più avventurosi compositori italiani: Nono primaditutto, ma anche Berio, Sciarrino, e via via Battistelli, Ambrosini, Guarnieri. Le sue regie sonore sono sempre state contraddistinte da un ‘gesto’ unico e inconfondibile, da vero e proprio co-creatore del processo sonoro e musicale.
La serata in suo onore raccoglie attorno a lui compositori che gli hanno dedicato i loro lavori, anche non elettroacustici, come il pezzo pianistico ‘veneziano’ di Sciarrino, e con cui ha avuto un fertile e duraturo rapporto di collaborazione. Tutt’altro che un omaggio retrospettivo, la serata, presenta l’occasione di ascoltare tre nuovissime composizioni realizzate per l’occasione da Stefano Gervasoni e Claudio Ambrosini, e Adriano Guarnieri, che continua la ‘tradizione’ tutta SaMPL/Centro d’Arte di presentare musiche per un numero inconsueto di pianoforti. Il programma è suggellato da uno storico brano di Luigi Nono del 1981, eseguito dal suo primo interprete, Roberto Fabbriciani: Das atmende Klarsein segnò una svolta per Nono, che utilizzava per la prima volta il live processing, e iniziava la sua quasi decennale collaborazione con Alvise Vidolin.
(Veniero Rizzardi)
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In collaborazione con SaMPL – Sound and Music Processing Lab del Conservatorio di Musica “C. Pollini” di Padova
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Con il sostegno di SIAE – Classici di Oggi
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