-
From the Archive #1: Henry Grimes / David Murray / Hamid Drake, 2004
Inauguriamo la serie “From the Archive” con un lungo estratto inedito dal concerto che Henry Grimes, David Murray e Hamid Drake hanno tenuto nel 2004 alla Sala dei Giganti di Padova per il Centro d’Arte. E cogliamo così l’occasione per ricordare Henry Grimes, scomparso qualche mese fa, musicista per il quale il termine “leggendario” per una volta non…
-
From the Archive #2: Mal Waldron, 1978
Mal Waldron, o dell’integrità.Un pianista-compositore che ha attraversato decadi di musica afroamericana senza mai scendere a compromessi, lucido accompagnatore di Billie Holiday, incalzante nelle session con Coltrane, McLean, Dolphy.Mingus gli ha suggerito di togliere la ragnatela di accordi; da allora Waldron ha osservato un cupo periodare ritmico-minimalista ed è diventato unico, sia come leader, sia…
-
From the Archive #3: Elvin Jones Jazz Machine, 1994
Forse nessun batterista moderno ha fatto una rivoluzione stilistica così in fretta come Elvin Jones. Dopo un timido esordio in lingua strettamente bop, Elvin letteralmente esplode con il suo strumento, prima enfatizzando gli accenti con il trio di Rollins, poi inventando una poliritmia mai udita negli anni con Coltrane. Sempre danzando beffardo in un gioco…
-
From the Archive #4: Frederic Rzewski & John Tilbury, 1982
L’archivio del Centro restituisce questa volta un episodio davvero unico, 40 minuti da un concerto del 1982 con i pianoforti di Frederic Rzewski e John Tilbury. Nel dicembre del 1981 Cornelius Cardew, una delle figure più ispirate e irrequiete dell’avanguardia musicale degli anni 60-70, moriva improvvisamente, investito da un’auto pirata, all’età di 45 anni. Quello che…
-
From the Archive #5: Art Blakey Jazz Messengers, 1977
Per questa nuova puntata di From the Archive torniamo agli anni ’70, e più precisamente al 4 dicembre 1977, quando Art Blakey con una nuova versione dei Jazz Messengers passava per Padova (nientemeno che al Palasport Arcella) ospite del Centro d’Arte. Prima e unica volta in città per questo maestro assoluto della musica afroamericana, che a…
-
From the Archive #6: Mephista, 2003
Sylvie Courvoisier (piano), Ikue Mori (computer) e Susie Ibarra (percussioni) formano il trio Mephista nel 2001. La loro musica è qualcosa di mai udito in precedenza, sebbene i singoli elementi di essa siano comuni da decenni nelle tecniche eterodosse.Una combinazione di acustica ed elettronica in cui nulla è preordinato e in cui prevalgono l’istinto e…
-
From the Archive #7: Paul Motian Trio, 1996
Senza contrabbasso né pianoforte, il trio di Paul Motian è apparso a metà degli anni 80 come una folgore luminosa nel mondo del jazz, reinventando completamente i ruoli che i singoli strumenti giocano nella conversazione senza rete. Motian ha dato forma a una musica dell’inconscio, che sintetizza il linguaggio jazzistico come una poetica del frammento…
-
From the Archive #8: Terry Riley, 2010
Terry Riley non è solo uno dei più grandi compositori-performer viventi: è anche un vecchio amico del Centro d’Arte. La sua prima apparizione a Padova risale al 1981 e da allora è ritornato molte volte con progetti sempre diversi: tra gli altri, nel 1987, in occasione dell’ultimo tour del gruppo tradizionale di Pran Nath, leggendario…
-
From the Archive #9: Sam Rivers, 1978
Sassofonista, flautista e pianista, compositore e arrangiatore, il talento irrefrenabile di Sam Rivers ha scavato a lungo prima di emergere con irruenza. Dagli anni Cinquanta prima dentro al blues di T Bone Walker, poi brevemente con Miles e poi diretto alle avanguardie di Andrew Hill e Cecil Taylor.Dopo alcuni splendidi Blue Note, Rivers esplode presso…
-
From the Archive #10: Myra Melford Trio, 1995
Agilità e leggerezza di tocco, ma anche rapidità di pensiero e aggressività ritmica: sono alcune doti che hanno lanciato una giovane Myra Melford nell’agone jazzistico, facendone risaltare le qualità sia come strumentista pura che come regista di partiture a più voci e livelli di lettura. Il piano-trio è sempre stato costante anche nella maturità di…
-
From the Archive #11: Steve Lacy Quartet, 1998
Come il suo mentore Thelonious Monk, Steve Lacy propone una voce strumentale unica, inconfondibile – ma veramente, fuor di retorica. Due note di quel sax soprano e non può essere che Lacy. Il dixieland e il free suonati di pari passo in gioventù, la art song, l’improvvisazione senza rete e i classici rivisitati (Monk, Ellington,…
-
From the Archive #12: The Hub, 2006
Molto, molto tempo prima che una situazione allora ritenuta improbabile lo facesse diventare una specie di necessità, qualcuno aveva avuto l’idea del concerto delocalizzato. Una delle formazioni che meglio ha sfruttato questa possibilità è stata The Hub: sei compositori/ricercatori che si sono incontrati nel 1984 all’interno della vivacissima comunità della Bay Area, e fin da…
-
From the Archive #13: Cecil Taylor, 1975
Da dove arriva la musica di Cecil Taylor? Quasi sempre i grandi del jazz hanno dietro ombre fraterne, codici antecedenti ben riconoscibili.Cecil non si direbbe. Sì, un po’ di Ellington, un po’ di Monk. Ma la colata lavica che arriva da quella “batteria con 88 tasti” che è il suo pianoforte (meglio se Bösendorfer) sembra…
-
From the Archive #14: Michel Portal Unit, 1994
Quando Michel Portal sale sul palcoscenico sembra sempre sia il concerto della vita. La sua indole è quella del “tutto o niente”, con una urgenza performativa che ha l’argento vivo addosso.È passato dalle balere parigine a Mozart, da Kagel e Stockhausen al gruppo di Prince.Eppure è sempre se stesso, virtuoso e apprensivo, sardonico e umorale.Clarinettista…
-
From the Archive #15: Tim Berne Bloodcount, 1994
Può un adolescente ascoltatore di dischi compulsivo, in seguito sassofonista autodidatta, diventare uno tra i più originali compositori degli ultimi decenni? Certo, Tim Berne ne è la prova.Allievo irregolare di Julius Hemphill, ne ha condiviso lo spirito indipendente e visionario, scoprendo ben presto di possedere doti di organizzatore sonoro non comuni.Infatti, Berne ha lavorato quasi…
-
From the Archive #16: Greg Osby & Jason Moran, 2003
Greg Osby e Jason Moran hanno suonato fianco a fianco dal 1997 al 2003, con sette dischi all’attivo – a nome Osby – e questo duo a suggellare una collaborazione naturale e di grande spessore estetico, vista la caratura e le affinità elettive maturate dai due strumentisti-compositori.Il pedigree di Osby (sax contralto) è rigoroso: incoraggiato…
-
From the Archive #17: Anthony Braxton & Muhal Richard Abrams, 1977
L’apparizione di Muhal Richard Abrams al Palasport Arcella di Padova (1977, in duo con Anthony Braxton) fece un’impressione davvero enorme. Non tanto come artista concettuale, quanto come pianista. Sembrava avere una profondità misteriosa, una sapienza arcana, in grado di collegare in un istante Scott Joplin e l’atonalismo più radicale.Braxton era già “Braxton”, ormai assai noto…
-
From the Archive #18: Don Byron, 1995
Qualsiasi cosa voglia dire oggi l’aggettivo “postmoderno”, sembra vestire a puntino la figura di Don Byron, clarinettista e compositore che attraversa con disinvoltura tutte le lingue del jazz ma non solo. Non c’è una poetica forte, appunto, nella sua onnivora concezione della musica. Basti pensare al suo primo exploit, quando interpretava le parodie della cultura…
-
From the Archive #19: Kris Davis, 2017
C’è ancora modestia che nasconde grandezza.È il caso di Kris Davis, pianista, compositrice, arrangiatrice, il cui talento è uno tra i regali più graditi fatto dalla musica contemporanea.Arrivata dal Canada a New York, si è inserita in fretta nel circolo dei nuovi protagonisti del post-jazz degli anni 2000. Ha fondato proprie formazioni, ha suonato nell’Anti-House…
-
From the Archive #20: Lee Konitz – Steve Swallow – Paul Motian, 1998
Basta ascoltare il suo assolo marziano in Too Marvelous for Words, con il quartetto di Gerry Mulligan (1953), per capire il suo understatement.Lee Konitz è l’emblema dell’“arte per l’arte” nel jazz, non c’è alcun progetto nella sua musica se non quello di improvvisare, ai massimi livelli, in qualsiasi situazione data. Certo che quando comparve, nell’orchestra…
-
From the Archive #21: MEV Musica Elettronica Viva, 2016
Con la scomparsa di Richard Teitelbaum, giusto un anno fa, terminava la lunga vicenda di Musica Elettronica Viva. MEV è stata una vera avventura artistica, iniziata nel 1966 con un gruppo di giovani americani che si erano incontrati nella Roma irripetibile di quegli anni, dove arte, letteratura, cinema, teatro esplodevano in una fioritura collettiva di…
-
From the Archive #22: Lester Bowie, 1978
Il suono di Lester Bowie è di sicuro tra i più riconoscibili di tutto l’universo jazz. La sua tromba fendeva l’aria come una rasoiata ed era carica di pathos. In tutte le sue multiformi imprese sonore, Lester Bowie era sinonimo di vitalità in musica, una vitalità declinata nell’intero arco delle sue sfumature: sorriso e mestizia,…
-
From the Archive #23: Nicole Mitchell Indigo Trio, 2008
Tra le tante, straordinarie donne del jazz di oggi, la flautista Nicole Mitchell è tra le più versatili e talentuose. Originaria di Syracuse, New York, californiana di adozione, è arrivata a Chicago nel ’90 e dopo una veloce gavetta è arrivata a presiedere la AACM, ovvero l’associazione più importante della musica creativa, fondata da Muhal…
-
From the Archive #24: Paul Bley Trio, 1997
Qual era il talento di Paul Bley al pianoforte, se il primo disco in trio lo ha inciso insieme a Mingus e Blakey?O se, appena arrivato in California ha avuto un ingaggio nel quintetto con Ornette Coleman, Don Cherry, Charlie Haden e Billy Higgins?Certamente enorme! Tanto da permettergli di diventare in breve una tra le…
-
From the Archive #25: Chicago Underground Quartet, 2005
Sembrava fosse rimasto solo il Duo (Mazurek – Taylor). Invece dopo quasi vent’anni, il fecondo laboratorio “Chicago Underground”, ha fatto rinascere il Quartet, che con l’album “Good Days” (2020), ci ha fatto riscoprire la ricchezza di invenzioni ancora palpitante in un progetto silente da così lungo tempo. Accanto alle più esperte generazioni dell’AACM, quando nacque…