We’re Sitting in a Room, parafrasi di un celebre titolo della musica sperimentale, è il nome del nuovo podcast del Centro d’Arte.
C’era bisogno di un altro podcast? Abbiamo pensato di sì. Il Centro d’Arte non è mai stato prodigo di parole, sono sempre stati i cartelloni, le scelte artistiche a parlare chiaro a proposito delle nostre concezioni riguardo alla musica.
Un impulso a questa nuova iniziativa certamente è arrivato da quest’anno di forzata sospensione della musica dal vivo, all’inizio del quale abbiamo saputo prontamente trovare idee ed energie per promuovere le esperienze musicali più attuali in formati diversi dal concerto: dalle rassegne online Musica da camera ed Echo Chamber, che hanno ospitato una cinquantina di artisti, a From the Archive, vetrina di selezioni dal vasto archivio dei concerti delle passate stagioni.
Con We’re Sitting in a Room il Centro d’Arte mette ora in scena un teatro di idee da ascoltare: una rassegna (quasi) tutta di parola, affidata alle voci dei suoi curatori, e a ospiti autorevoli che di tanto in tanto saranno chiamati a dialogare. Non si tratterà, però, di semplici playlist commentate a partire dalle musiche attuali che il pubblico ha ormai associato al Centro d’Arte – dal nuovo jazz alla composizione elettroacustica. We’re Sitting in a Room parlerà anche di questo, ma di tanto altro: produzioni e concetti legati alla sfera del sonoro in senso ampio, declinando il discorso secondo prospettive di volta in volta storico-culturali, tecniche, sociali. Contenuti eclettici, ma scientificamente fondati, saranno presentati in un formato agile e discorsivo e corredati da scelte musicali originali e stimolanti.
Ogni nuovo episodio sarà pubblicato ogni due settimane, il venerdì alle ore 21.00, sul nostro canale Mixcloud (www.mixcloud.com/centrodarte) e rimarrà sempre online.
Il primo numero, Turnaround, inaugura un ciclo curato da Stefano Merighi, e sarà disponibile il prossimo 23 aprile.
Seguirà Modulazioni infrequenti. La radio prima e oltre la radio il 7 maggio, con Matteo Polato e Veniero Rizzardi.