In coda al concerto del quintetto Elder Ones di Amirtha Kidambi (in programma domenica 19 maggio in chiusura della prima parte di Centrodarte24), siamo felici di ospitare un prezioso artist talk con la stessa Kidambi il giorno successivo, lunedì 20 maggio alle 18.00, nella sala Club di HiFi Record, ormai sede privilegiata per i nostri incontri.
L’evento, organizzato con il patrocinio dell’Università di Padova e rivolto in particolar modo agli studenti dell’ateneo, sarà un’ottima occasione per ascoltare alcuni brani tratti dal nuovo album di Elder Ones, “New Monuments”, e per discuterne la genesi, oltre che per approfondire con Kidambi le sue molteplici attività di musicista, compositrice, attivista e didatta.
L’incontro si terrà in lingua inglese.
Ingresso gratuito.
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Amirtha Kidambi è prima di tutto cantante. La voce è lo strumento che ha accompagnato la sua formazione musicale in un percorso che, da sempre, si è sviluppato come esplorazione estetica e spirituale di stimoli culturali eterogenei. Nata nell’area di S. Francisco in una famiglia originaria dell’India meridionale, Kidambi è cresciuta a contatto con i canti devozionali hindu e con la musica di Bach e Beethoven, con la tradizione strumentale carnatica, con l’hip-hop e il soul. Autentico punto di svolta è stata la scoperta, da una parte, di John Coltrane come strumentista-mistico spinto da una tensione universalistica all’espansione estrema del linguaggio jazzistico, dall’altra dell’AACM di Chicago in quanto collettivo di musicisti dedito alla promozione della sperimentazione al di fuori delle istituzioni dominate dal canone europeo. Questa doppia presa di coscienza si è rivelata fondamentale tanto per la formazione musicale superiore della cantante, avvenuta al Brooklyn College come attraversamento della musica novecentesca, quanto per lo sviluppo della sua carriera artistica, da subito tesa a muoversi liberamente fra pratiche e generi distinti.
Affermatasi nel campo dell’improvvisazione libera come cantante, Kidambi è stata coinvolta in una gran quantità di collaborazioni, che vanno dal duo all’orchestra, dal songwriting alla sperimentazione elettroacustica, con alcuni fra i nomi più rilevanti della musica di ricerca. In un secondo momento ha preso a comporre e a suonare l’harmonium, strumento tipico del bhajan, canto sacro tradizionale dell’India del Sud, ma anche diversi tipi di sintetizzatore. Il suo stile compositivo, che ha preso forma nei tre lavori discografici degli Elder Ones, quintetto da lei fondato e diretto, è caratterizzato da momenti di complessa scrittura melodica e ritmica che si rifanno alla musica carnatica, ma anche alle avanguardie del Novecento, alternati a spazi improvvisativi solistici e di gruppo in cui emerge la voce individuale dei musicisti. Anche la dimensione letteraria della musica è un campo di ricerca continua per Kidambi, i cui testi a volte sono composti da fonemi semi-significanti e liberamente combinati, come nell’album Holy Science, liberamente ispirato alla cosmogonia induista, altre volte da messaggi di protesta politica e lotta sociale, come in From Untruth, che consta di titoli come Eat the Rich, Decolonize the Mind. Quello della decolonizzazione, nonché delle battaglie sociali e politiche collegate ad essa in un approccio che la cantante definisce esplicitamente in termini di intersezionalità, è un tema su cui la ricerca di Kidambi insiste molto, cosa che l’ha portata a prendere parte attiva in iniziative come Musicians Against Police Brutality e South Asian Artists in Diaspora.
(Enrico Milani)
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A cura di Enrico Milani (Centro d’Arte dell’Università di Padova)
Con il patrocinio dell’Università degli studi di Padova
In collaborazione con HiFi Record
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