Il 2022 segna, come si sa, gli ottocento anni dell’Università di Padova, che l’Ateneo si appresta a celebrare con un ricchissimo e articolato programma di iniziative. I progetti del giubileo intendono valorizzare il patrimonio culturale, storico e scientifico dell’università, concentrando l’attenzione su alcuni punti fondamentali, tra cui la ricerca e la creazione, e vogliono essere un ponte lanciato verso le future generazioni nel segno di due concetti cardinali: la libertà di ricerca e l’apertura al mondo.
Nel quadro di questo programma, il Centro d’Arte, vera e propria struttura di ricerca storicamente legata all’Università, ha ricevuto dal Bo il prestigioso incarico di curare un’iniziativa musicale dedicata all’ottocentenario. Il prossimo anno, dunque, il programma della stagione sarà arricchito da una rassegna parallela che tuttavia si integrerà pienamente con la consueta serie di concerti.
Con il titolo di Opera libera il Centro d’Arte nel 2022 ospiterà concerti di straordinario impegno anche organizzativo, che renderanno ancora più espliciti i criteri e le linee guida che hanno finora informato gli indirizzi della programmazione, specialmente nelle stagioni degli ultimi anni: la riflessione post-coloniale sulle identità culturali, l’importanza della civiltà musicale africano-americana nei linguaggi e nelle pratiche musicali contemporanee, la riaffermazione della presenza delle donne nella creatività musicale, il ruolo dell’improvvisazione nella concezione del discorso musicale e in generale una ricerca aperta a sempre rinnovate significazioni del suono al di fuori degli accademismi. Accanto a questi temi globali il Centro d’Arte intende inoltre celebrare la centralità di Padova e della sua Università nella promozione della ricerca scientifica e tecnologica in funzione dello sviluppo dei linguaggi artistici.
Vera e propria anteprima del programma del Centro d’Arte per Opera Libera sarà la serata del 20 novembre prossimo al Teatro Verdi, che ospiterà una prima assoluta: la realizzazione di un complesso progetto al centro del quale c’è una delle formazioni più significative e influenti di ambito jazz oggi attive. La Fire! Orchestra, fondata otto anni fa dagli svedesi Mats Gustafsson, Johan Berthling e Andreas Werliin, fin da subito si è caratterizzata come gruppo aperto, coinvolgendo decine di musicisti diversi in formazioni molto ampie e progetti differenti, che hanno esplorato il jazz in tutte le sue forme, e non solo.
L’ultima incarnazione del gruppo si chiama Fire! Orchestra CBA (community based activity), ed estende ancor più l’idea iniziale del progetto e inaugura un approccio inedito allo sviluppo del repertorio e alla presentazione dei concerti. Da ensemble centralizzato a formazione variabile l’orchestra diventa un “concept” da sviluppare direttamente sul territorio, in stretta collaborazione con associazioni e musicisti locali, allo scopo di creare nuovi network e presentare ogni volta una musica tutta nuova, che tiene conto delle diverse sensibilità ed esperienze dei partecipanti.
La produzione del Centro d’Arte dell’Università di Padova ha aggregato in questo caso l’associazione Area Sismica di Forlì, dove l’orchestra tiene una residenza di due giorni, che si conclude con due concerti, il 20 novembre a Padova e il 21 a Meldola (FC). La serata si inserisce inoltre nel cartellone di Padova Jazz Festival, che da quest’anno si avvale della consulenza artistica del Centro d’Arte, davvero sempre più centro delle più stimolanti e innovative esperienze musicali della città e della Regione.
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Per tutte le informazioni:
800anniunipd.it
www.centrodarte.it