Qualsiasi cosa voglia dire oggi l’aggettivo “postmoderno”, sembra vestire a puntino la figura di Don Byron, clarinettista e compositore che attraversa con disinvoltura tutte le lingue del jazz ma non solo. Non c’è una poetica forte, appunto, nella sua onnivora concezione della musica. Basti pensare al suo primo exploit, quando interpretava le parodie della cultura popolare ebraica dell’ineffabile Mickey Katz. Ma la sua versatilità gli ha permesso di suonare accanto a Craig Harris, Uri Caine, Marc Ribot, Bobby Previte, prima di allestire grandi gruppi come il quartetto con Bill Frisell e il Music From Six Musicians, protagonista del nostro concerto del 1995. Qui Byron riflette con gusto ed entusiasmo sull’influenza che la musica portoricana ed antillana ha avuto anche sulle avanguardie di New York, imbastendo una miscela di colori, percussioni, assoli scintillanti, in un mix senza respiro. In seguito, con oscillazioni tra musica classica e gospel-soul afroamericano, Don Byron forse non le ha azzeccate tutte, ma la voce del suo clarinetto rimane inconfondibile nel panorama musicale odierno.
Buon ascolto!
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From the Archive #18
Don Byron “Music for Six Musicians”
14 febbraio 1995 – Teatro Pio X, Padova
Don Byron – clarinetti
James Zollar – tromba
Edsel Gomez – pianoforte
Leo Traversa – basso
Milton Cardona – congas
Ben Wittman – batteria