Stefano Pilia
chitarra, elettronica
Alessandra Novaga
chitarra, elettronica
Mattia Cipolli
violoncello
Giuseppe Franchellucci
violoncello
Fondere insieme raziocinio e spiritualità, in maniera avvincente, fascinosa, profonda.
Non facile, come si intuirà. Ma Stefano Pilia ci ha abituati, nel corso di una carriera ormai ricchissima, al raggiungimento di obiettivi utopici, cui possono approdare soltanto artisti pazienti, resilienti, sebbene consci delle proprie forze e capacità espressive.
Spiralis Aurea corona un percorso di liberazione. Liberazione da linguaggi pure amati ed esperiti con passione, oltrepassati qui da una folgorazione intellettuale che fa tabula rasa per andare dritta verso l’essenza del suono, dell’umano, del respiro primigenio.
L’insieme delle composizioni prende vita da una visione, formalizzata dopo una visita al cimitero dei caduti di guerra tedeschi del passo della Futa, visione che diventa riflessione su storia, memoria, senso dell’essere, tradotta in riti, simboli, relazioni tra numeri e suoni.
Spiega Pilia : “Così è stato generato Spiralis Aurea. Qui le forme delle composizioni sono prima “viste” che “udite” e si autogenerano in virtù di un principio-motore immobile. Sono traduzioni di forme geometriche e simboliche in una partitura e successivamente, nel tempo della loro esecuzione e manifestazione sonora, come esperienza musicale “ (da un’intervista concessa a Enrico Bettinello).
Ma se l’origine geometrico-matematica funge da spunto teorico che dà vita ai suoni, è infine l’aspetto intuitivo-emozionale che l’ascoltatore percepisce, così come succede in molte pagine di J.S. Bach o di Arvo Pärt, compositori d’altronde assai cari all’autore.
La musica si distende con affreschi narrativi lineari, spesso affidati al contrappunto come risoluzione dialogica tra le diverse voci strumentali.
L’incisione discografica di Spiralis Aurea, densa di sonorità potenti e sacrali architettate da organi a canne, sezioni di archi e fiati, viene prosciugata in questa versione dal vivo affidata a due chitarre elettriche, due violoncelli ed elettronica. Oltre all’autore e ai cellisti Mattia Cipolli e Giuseppe Franchellucci, ci sarà Alessandra Novaga all’altra chitarra, improvvisatrice ben nota al pubblico del Centro d ‘Arte.
Stefano Pilia, dopo una formazione classica, si dedica all’improvvisazione e alla composizione elettro-acustica, producendo un notevole catalogo di musiche a proprio nome e collaborando con diversi musicisti di aree espressive assai diverse. In ambito indie-rock ha fatto parte di Massimo Volume e Afterhours, ha fondato “3/4HadBeenEliminated” con Valerio Tricoli e Claudio Rocchetti. A fianco anche degli Zu in alcune occasioni, continua la collaborazione con Massimo Pupillo, così come quelle con Adrian Utley, Mike Watt, David Grubbs, Rokia Traorè, il quartetto In Zaire.
Ha fatto parte del progetto “Fire! Orchestra CBA”, prodotto dal Centro d’Arte e da Area Sismica nel 2021.
(Stefano Merighi)
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Stefano Pilia
Spiralis Aurea (Die Schachtel, 2023)
In Girum Imus Nocte et Consumimum Igni (Die Schachtel, 2019)
Stefano Pilia & Alessandra Novaga
Glimpses of a Day (Coherent States, 2021)
Alessandra Novaga
Fassbinder Wunderkammer (Setola di Maiale, 2017)
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