Brandon Seabrook
chitarra elettrica, banjo
Cooper-Moore
diddley-bow
Gerald Cleaver
batteria
Il trio composto da Brandon Seabrook (chitarra, banjo), Cooper-Moore (diddley bow) e Gerald Cleaver (batteria) è tra le formazioni più originali e sorprendenti emerse sulla scena dell’avant-jazz degli ultimi anni. Specialmente per quanto riguarda la timbrica d’insieme, i risultati ottenuti sono davvero unici. D’altra parte, lo spirito di ricerca e avventura che caratterizza l’indole dei tre solisti sono ben noti nell’ambiente jazz, nel free radicale e nella musica contemporanea in genere.
Il chitarrista Brandon Seabrook (Massachussets, 1984) fa parte della scena di Brooklyn da oltre un decennio e si è distinto per il suo stile versatile, che non esita a decostruire qualsiasi tipo di linguaggio, tanto da portare la chitarra e il banjo ben oltre l’immaginario sonoro collegato agli strumenti a corda. Nelle diverse formazioni dirette o cui ha partecipato (Power Plant, i trii, Triple Double di Tomas Fujiwara, Flying Luttenbachers, tra gli altri), Seabrook ha sempre infranto ogni schema previsto, costruendo fraseggi febbrili e irripetibili, loop ritmici asimmetrici, sonorità misteriose che fanno della chitarra quasi uno strumento onirico, lontano dalle grammatiche consolidate e dalle concatenazioni musicali narrative. È stato votato quale miglior chitarrista di New York dal Village Voice nel 2012. Ha collaborato inoltre con i colleghi Nels Cline e Mary Halvorson, con Bill Laswell e con la cantante jazz Cécile McLorin Salvant. Ha inciso dischi in solo ed è stato di recente ospite del Centro d’Arte nel gruppo “3 Cards Trick”.
Cooper-Moore (Virginia, 1946) è artista tra i più particolari e indipendenti della musica afroamericana. Pianista, multistrumentista, fabbricante di strumenti originali a corda e percussione, Cooper-Moore ha contribuito a sviluppare la scena “loft-jazz” a New York negli anni 70 in diverse formazioni, tra cui spicca il trio del sassofonista David S. Ware. Si è ritirato dalla scena concertistica negli anni 80, dedicandosi all’insegnamento infantile e ad altre attività creative. Il suo ritorno sui palcoscenici lo ha visto di nuovo accanto a Ware, ma soprattutto nei gruppi Triptych Myth e Digital Primitives (anche a Padova per il Centro d’Arte), suonando spesso il diddley-bow, strumento a un’unica corda della tradizione popolare del Sud degli Stati Uniti, oltre che il pianoforte.
Gerald Cleaver (Detroit, 1963) è tra i batteristi jazz più richiesti in assoluto, sia in ambito tradizionale che d’avanguardia. Ha studiato con Victor Lewis e Marcus Belgrave ed ha in seguito partecipato a gruppi assai diversi come quelli di Roscoe Mitchell e Henry Threadgill, Tommy Flanagan e Eddie Harris.
Sempre più attratto dalla libera improvvisazione, ha poi fondato il trio “Farmers by Nature” – con William Parker e Craig Taborn – ed è entrato come elemento stabile in diversi gruppi, tra i quali il Matthew Shipp Trio, Bigmouth, Prezens. Leader del combo jazz Gerald Cleaver’s Detroit, ha di recente inciso un album in solo di musica elettronica, “Signs”.
Il trio Seabrook-Cooper Moore-Cleaver ha pubblicato due album, “Exultation” ed il recente “In the Swarm”.
(Stefano Merighi)
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In collaborazione con Università degli Studi di Padova nell’ambito di Opera Libera, progetto speciale per le celebrazioni dell’ottavo centenario dell’Università di Padova
- Ascolti
Brandon Seabrook Trio
Exultation (Astral Spirits, 2020)
In the Swarm (2021)
Brandon Seabrook
Sylphid Vitalizers, (New Atlantis, 2014)
Cooper-Moore
The Cedar Box Recordings (Aum Fidelity, 2008)
Gerald Cleaver Violet Hour
Live at Firehouse 12 (Sunnyside, 2019)
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