

Monica Bacelli
soprano
Michele Sambin
video
Alvise Vidolin
regia sonora e live electronics
Presentazioni di
Veniero Rizzardi
Benedetta Zucconi
Luigi Nono (1924-1990)
La fabbrica illuminata (1964) per soprano e nastro magnetico
Cori da “Un diario italiano” (1963-4) per 64 voci
Bruno Maderna (1920-1973)
Ages, Invenzione radiofonica di Giorgio Pressburger da As you like it di William Shakespeare.
Visualizzazione scenica, dispositivi scenografici e direzione Michele Sambin (1989)
Michele Sambin (1951)
VideoAges (2021)
Prima rappresentazione assoluta
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Questa serata di teatri immaginati o immaginari è dedicata a Giuliano Scabia, l’uomo di teatro, il poeta, lo scrittore scomparso di recente, con cui questa serata era stata inizialmente concepita, e che avrebbe dovuto partecipare attivamente, come narratore e regista, a una ricostruzione, quasi palinsesto, di un episodio di teatro musicale che aveva concepito e lungamente elaborato insieme a Luigi Nono nel 1963-64. La rappresentazione scenica si doveva intitolare Un diario italiano, i temi sarebbero stati la dura condizione degli operai delle fabbriche del Nord Italia recentemente emigrati in massa dal Sud, e la sciagura colposa della diga del Vajont, occorsa nell’ottobre del 1963. L’azione scenica come tale non venne mai completata, perché Nono, concentratosi su un’unica scena, decise di abbandonare un progetto forse troppo ambizioso. Quella scena è La fabbrica illuminata, in cui una voce di donna si confronta con un apparato di suoni invisibili, un coro e un’orchestra formata dai suoni degli impianti siderurgici dell’Italsider di Genova-Cornigliano e di suoni di sintesi, il tutto realizzato presso lo Studio di Fonologia della Rai di Milano. Il testo combina materiali raccolti ed elaborati da Scabia con una poesia di Cesare Pavese, intonata nella conclusione dalla voce sola.
Precedentemente Nono aveva composto, sempre su testo di Scabia, due cori, di cui uno solo davvero completato, per sessantaquattro voci, che rimase inedito e venne eseguito e registrato svariati anni dopo la morte di Nono.
Questi materiali superstiti si ascoltano dunque come oggetto del “racconto del racconto” che ne avrebbe fatto Scabia stesso, rievocando poeticamente la stagione del suo incontro con Nono.
La fabbrica illuminata fu eseguita nel 1964 al Festival della Biennale di Venezia. In quella stessa edizione andò in scena per la prima volta l’Hyperion di Bruno Maderna, “lirica in forma di spettacolo”. I due compositori, amici e collaboratori fin dai loro vent’anni, avevano vagheggiato per l’occasione l’idea di una serata di teatro condivisa, ma le cose andarono diversamente, anche perché nessuno dei due produsse un lavoro veramente compiuto.
Questa nostra serata prova a riunire i due artisti nel segno della rievocazione di un teatro più ricercato e sperimentato che non veramente realizzato.
Accanto al racconto del Diario Italiano si affianca così l’esperimento di Michele Sambin – artista tra l’altro legato da un rapporto di amicizia e collaborazione con Giuliano Scabia – che nel 1989, rispondendo a una richiesta di Mario Messinis, allora realizzò una messa in scena dell’opera radiofonica Ages composta da Maderna vent’anni prima. Così scrive Sambin: «Sette quinte mobili costituiscono l’essenza scenica, uno spazio astratto che produce e consente un continuo susseguirsi di entrate e uscite, di presenze e assenze, di passaggi. Quattro attori, due donne e due uomini, interpretano una serie di ruoli scambiandoseli in un continuo gioco di trasformazione e travestimento. Partendo dai documenti video delle prove realizzati durante la creazione scenica, intendiamo ridare vita a Ages attraverso una rielaborazione dei materiali di lavoro. Le partiture sceniche e i disegni preparatori che hanno dato origine alla forma teatrale, integrano e suppliscono la scarsa qualità della video documentazione in nostro possesso. In sede di montaggio, la rielaborazioni di questi materiali, tra cui anche fotografie di scena, cerca di restituire in nuova forma l’emozione vissuta da noi interpreti».
Il videoartista Sambin crea così una nuova opera a partire dalle invenzioni dell’uomo di teatro che a sua volta aveva reso visibile il teatro soltanto acustico di Maderna.
(Veniero Rizzardi)
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In collaborazione con SaMPL – Conservatorio “C.Pollini” di Padova
Con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del progetto CULTURALMENTE 2020
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Il concerto sarà preceduto, sempre all’Auditorium Pollini alle 18.30, dalla presentazione del nuovo CD Stradivarius con la prima esecuzione del Requiem di Bruno Maderna, a cura di Andrea Molino e Veniero Rizzardi.
Info: Maderna 192020 – Il Requiem ritrovato
- Ascolti
Luigi Nono
La Fabbrica Illuminata / Ha Venido, Canciones Para Silvia / Ricorda Cosa Ti Hanno Fatto In Auschwitz (Wergo, WER 6038-2, 1990)
Choral Works: Cori di Didone / Da Un Diario Italiano / Das Atmende Klarsein
(Hänssler Classic CD 93.022, 2001)
[Maderna]
Prix Italia: L’Immaginazione In Ascolto – Imagination At Play (Die Schachtel DS22 – 6 CD con libro, 2012)
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