© Michele Giotto

Vida Borojevic, Alba Dal Collo, Debora Petrina, Giovanni Mancuso tastiere

Alvise Vidolin regia del suono

TASTIEREN!, concerto per quattro tastieristi e orchestra di tastiere in disuso (2010)

Prima esecuzione assoluta

Strumentazione: 3 pianoforti – Clavicembalo – Armonium elettrico – Hohner Electronium – Organi elettrici: Philicorda 1, Philicorda 2 (scordato), Farfisa VIP 233, Eko Tiger, Antonelli Golden Organ 2550, Farfisa Bravo, Bontempi PK88 –Pianoforti elettrici: Fender Rhodes, Hohner pianet N, Crumar piano – Sintetizzatori: Minimoog Voyager, Roland SH2000, Microkorg, Studiologic.

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TASTIEREN!, è una visionaria partitura scritta da Giovanni Mancuso anni fa che trova finalmente, con il Centro d’Arte, l’affinità e le opportune condizioni per essere finalmente presentata al mondo… Una lunga ‘linea’ melodica originaria, metricamente complessa, si sviluppa in una gran numero di variazioni e trasformazioni affidate alle mani quattro tastieristi, che devono destreggiarsi tra niente meno che una ventina di strumenti diversi. Oltre ai pianoforti e al clavicembalo, Mancuso ha raccolto un vero e proprio museo del modernariato musicale: Farfisa, Hohner, Fender, Eko, Bontempi, Crumar, Moog…

Giovanni Mancuso è uno dei più eccentrici e poliedrici musicisti italiani di oggi. Compositore, improvvisatore, pianista, direttore, sempre più attratto dal teatro musicale – recentissimo il successo della sua “spy opera onirico-matematica” Atlas 101 andata in scena a Treviso nel 2017 – ha fondato e diretto vari ensemble collaborando creativamente con musicisti tanto diversi come Butch Morris, Frederic Rzewski, Walter Branchi, Raiz, Charlemagne Palestine, Sylvano Bussotti e tanti altri. Per eseguire TASTIEREN si è assicurato la complicità di tre pianiste altrettanto valorose quanto eclettiche come Vida Borojevic, Alba Dal Collo e Debora Petrina

“Caro Carlo, ho appena scritto un concerto per 4 esecutori e una selva di tastiere e sintetizzatori in disuso ma non so proprio come intitolarlo…”

“… chiamalo TASTIEREN!…”

Così, con una parodia di Gruppen di Karlheinz Stockhausen, Carlo Boccadoro battezzava questo lavoro per organi elettrici, sintetizzatori, armonium e altri strumenti a tastiera, omaggio della mia smodata e compulsiva passione di collezionista per il suono elettrico, irregolare e instabile, di questi strumenti.

Farfisa, Hohner, Crumar, Moog…sono alcuni dei mitici marchi di una fiorente industria che tra gli anni ’50 e gli anni ’80 ha prodotto meraviglie elettriche ed elettroniche all’epoca molto poco sfruttate dalla musica contemporanea di scrittura.

TASTIEREN unisce in una bizzarra orchestra elettrica molti di questi gioielli di moderna liuteria sfruttandone non solo le potenzialità timbriche ma anche gli acciacchi, le irregolarità e i preziosi e curiosi malanni di questi strumenti, in una sorta di lungo racconto surreale.

La partitura muove da una lunga “linea” originaria caratterizzata da articolazioni metriche inusuali e complesse che viene sottoposta a innumerevoli processi di variazione e stravolgimento.

TASTIEREN – eseguito da 4 veri e propri Hommes/Femmes Orchestra – consiste in 80 sezioni indipendenti e contrastanti (da vorticose e intricate trame ritmiche a zone di libertà e aleatorietà) il cui ordine può cambiare ad ogni esecuzione.

Giovanni Mancuso, 2018

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In collaborazione con SaMPL – Sound and Music Processing Lab del Conservatorio di Musica “C. Pollini” di Padova.

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Giovanni Mancuso è nato nel 1970 a Venezia, dove si è diplomato in pianoforte con Wally Rizzardo presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” nel 1992 con il massimo dei voti, così come presso i Corsi di perfezionamento in musica da camera all’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Ha inoltre studiato alla Scuola Civica di Milano, perfezionandosi nel repertorio cameristico contemporaneo con Renato Rivolta, e poi nei corsi di perfezionamento in Composizione sotto la guida di Salvatore Sciarrino (1990-92). Ha vinto numerosi premi di composizione internazionali, e tra i tanti, a vinto la settima edizione del Concorso Internazionale Orpheus per nuove opere da camera (Spoleto) con l’opera “Obra Maestra” ispirata a Frank Zappa. Ha ricevuto commissioni da importanti istituzioni musicali tra le quali: Istituzione Sinfonica Abruzzese; Orchestra Gran Teatro La Fenice; Biennale Musica; Biennale Danza; Orchestra Giovanile Italiana; European Association for Jewish Culture; Ex Novo Ensemble; Milano Musica; Sentieri Selvaggi; Orchestra dei Pomeriggi Musicali.Ha fondato nel 1991 l’ensemble e gruppo di studio Laboratorio Novamusicacon il quale ha tenuto concerti come pianista e direttore in tutta Europa. Nel 2016 è è stata rappresentata nella stagione lirica del Teatro La Fenice la sua opera Il ritorno dei chironomidi in occasione della quale ha fondato il Chironomids Outerspace Group, un ensemble di 16 elementi che ha diretto in diversi altri progetti, tra cui Atlas 101, spy-opera onirico-matematica recentemente andata in scena al Teatro Comunale di Treviso. Le sue collaborazioni musicali annoverano tra gli altri Raiz, Elliott Sharp, Pietro Tonolo, Frederic Rzewski, Philip Corner, Malcolm Goldstein, Butch Morris, Carlo Boccadoro, Sentieri Selvaggi, Lukas Ligeti, Francesco Cusa, Charlemagne Palestine, Sylvano Bussotti, Frank London, Alvin Curran. Nel 2002 ha fondato l’etichetta discografica Galatina Records (distribuita da FMP – Berlino). Vive a Venezia e insegna al Conservatorio “B.Marcello” di Venezia

Vida Borojevic è nata nel 1989 a Belgrado, nel cui Liceo musicale ottiene a diciassette anni il diploma di pianoforte con massimo dei voti e un premio speciale. Iscrittasi nel 2007 al Conservatorio di Venezia, nel 2015 si è diplomata con massimo dei voti in pianoforte con Anna Barutti. Nello stesso anno vince una borsa di studio per il tirocinio presso Staatstheater Nürnberg (Germania) come pianista accompagnatrice, sotto la guida di Rita Kaufmann. Ha tenuto concerti in Italia, Germania e Serbia sia come solista sia in formazioni da camera. Durante i studi ha frequentato numerose masterclass, ha partecipato in vari festival musicali europei. Nel 2010 ha suonato come solista con orchestra nella sala grande del Teatro La Fenice per il bicentenario di Chopin, eseguendo l’Andante Spianato e Grande Polacca Brillante per pianoforte e orchestra. Dal 2014 collabora con compositore Luca Mosca, partecipando come pianista nelle opere Il gioco del vento e della luna e Aura al Teatro Comunale di Treviso e in seguito con Giovanni Mancuso per le prime assolute delle sue opere Il Ritorno dei Chironomidi e Atlas 101.

Alba Dal Collo è nata a Venezia, dove ha studiato pianoforte, diplomandosi presso il Conservatorio “B.Marcello” nel 2008 con Anna Colonna Romano. Si è perfezionata con vari maestri tra cui Pier Narciso Masi, sotto la cui guida frequenta i corsi di perfezionamento in pianoforte e musica da camera presso le accademie di Firenze e Fusignano, e in seguito ai corsi dell’Internationale Sommerakademie organizzati a Reichenau dall’Universita della Musica e delle Arti di Vienna. Ha inoltre studiato composizione con Riccardo Vaglini presso il Conservatorio di Venezia. Pratica la danza dall’età di sei anni, e a sedici anni si avvicina alla danza contemporanea, inizialmente sotto la guida di Rossella Hightower a Cannes, in seguito con Silvia Slvagno, Laura Moro, Marigia Maggipinto, Jennifer Cabrera. Nel 2013 partecipa al progetto “I Figli del deserto” diretto da Giovanni Mancuso in veste di danzatrice iniziando una collaborazione che si sviluppa in seguito, con ruoli di cantante, nel progetto Zappazik! E nelle opere Il Ritorno dei Chironomidi e Atlas 101 di Giovanni Mancuso.

Debora Petrina come pianista frequenta il repertorio classico-contemporaneo, ma è anche cantante, cantautrice e compositrice in ambito jazz-pop-rock e sperimentale. Ha registrato negli Stati Uniti e a Praga due dischi di inediti pianistici di Morton Feldman per l’etichetta americana OgreOgress (Early and Unknown Piano Workse Morton Feldman-Barbara Monk Feldman), ha preso parte al progetto discografico A Call for Silence curato da Nicolas Collins per la Sonic Arts Network – UK ed è una dei quattro pianisti di Four Pianos, album uscito nel 2013 per la Stradivarius, che raccoglie prime assolute di Sylvano Bussotti.Ha suonato prime mondiali ed europee di John Cage, Morton Feldman, Nino Rota, Bruno Maderna, Eunice Katunda al Teatro La Fenice di Venezia, al Mills College (Oakland) e alla Conway Hall a Londra. Ha cantato nelle ultime due opere di Giovanni Mancuso, Il ritorno dei Chironomidi e Atlas 101, prodotte dal Teatro La Fenice di Venezia e dal Teatro Comunale di Treviso. Produttrice artistica in toto della sua musica, ha vinto il Premio Ciampi 2007, ha composto e arrangiato 4 album a suo nome, collaborando con David Byrne, John Parish, Elliott Sharp, Mike Sarin, Jherek Bischoff, Paolo Fresu, Mario Brunello, Tiziano Scarpa, Roberto Citran. L’editore Peters ha pubblicato worldwide un brano da lei ricomposto per voce e pianoforte a partire da un pezzo per voce sola di John Cage.

Rassegna

Centrodarte18

Note

Prima esecuzione assoluta