Dave Douglas
tromba
Marc Ribot
chitarra elettrica
Susie Ibarra
batteria, kulintang, percussioni
Con New Sanctuary Dave Douglas torna alla sua musica più avventurosa e inclusiva. Se nelle ultime stagioni il trombettista aveva dato prova di saper dire una parola autorevole in ambito strettamente jazzistico, con questo trio egli torna ad un progetto già realizzato nel lontano 1996 (Sanctuary, Avant), ispirato alla costruzione della cattedrale di Firenze e sviluppato con diverse tecniche esecutive, con ampio spazio per l’improvvisazione istantanea. Lì però la musica era per ottetto: qui si sintetizza per trio, in quella combinazione di tromba, chitarra e percussioni che Douglas aveva già investigato comunque negli stessi anni. La maestria di Marc Ribot e Susie Ibarra è coinvolta nel processo costruttivo della musica, che dunque emerge come paritaria e non già per leader più accompagnatori. Una musica basata su idee rapide, aforistiche, dalla sintassi semplice, in cui può trovare il giusto rilievo la comunicazione telepatica dei tre esecutori, o brillare l’intuizione pura, svincolata da strutture rigide. Le composizioni sono ispirate ai dodici mesi dell’anno (titolati curiosamente in italiano nel disco appena pubblicato) e alternano atmosfere nervose, ispide, ad altre invece distese, liriche. La forma sottende un concetto di suite, non tradizionalmente consequenziale, disponibile ad una costante trasformazione suggerita dall’estro improvvisativo del momento.
Dave Douglas è nato a East Orange (New Jersey) nel 1963. Emerso negli anni Novanta, prima in ambito hardbop (anche una breve collaborazione con Horace Silver in gioventù), poi invece protagonista della vivace scena del nuovo jazz newyorkese, Douglas si è imposto con un virtuosismo ineccepibile, lontano però dall’accademia dei neoclassici. Ha guidato un trio vicino al folklore dell’ Est Europa, un quintetto per archi,tromba e batteria di notevole spessore, quartetti e sestetti jazz (con omaggi a maestri del passato), ha suonato per anni nella versione acustica del Masada di John Zorn. Ha scritto musiche per compagnie di danza, oppure ispirate a film dell’epoca del muto; ha guidato gruppi di jazz elettrico (Keystone) ed ha fondato la Greenleaf Records che documenta tutto il suo lavoro degli ultimi anni. Ha suonato, tra gli altri, con Uri Caine, Bill Frisell, Joe Lovano. Marc Ribot è tra i chitarristi più versatili della scena da almeno trent’anni. Ha contribuito alle opere più importanti di Lounge Lizards, Tom Waits, John Zorn, Marianne Faithfull e decine di altri nomi illustri. Come leader, dal 1990 ha diretto Rootless Cosmopolitans, Shrek, Los Cubanos Postizos; inoltre ha inciso diversi album come solista e da un decennio guida un trio con Henry Grimes e Chad Taylor. Susie Ibarra si è distinta prima nei gruppi di David S. Ware, William Parker e Assif Tsahar, in seguito come leader di gruppi propri e nel trio Mephista. Ha collaborato con Wadada Leo Smith, Matthew Shipp e John Zorn ed ha composto musiche per installazioni video e per il teatro.
(Stefano Merighi)
Ascolti
Dave Douglas, Marc Ribot, Susie Ibarra
New Sanctuary Trio (Greenleaf)
Dave Douglas
Sanctuary (Avant)
Time Travel (Greenleaf)
Marc Ribot
Don’t Blame Me (DIW)
Marc Ribot Trio
Live at the Village Vanguard (Pi Recordings)
Susie Ibarra
Folkloriko (Tzadik)
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© Michele Giotto