Alvin Curran
pianoforte, tastiere, campionamenti

Realizzazione live electronics e spazializzazione a cura di SaMPL

Democratico, irriverente e ‘tradizionalmente sperimentale’ si autodefinisce Alvin Curran, viaggiatore su carro computerizzato tra il Golden Gate e il Tevere, fabbricante di musica per ogni occasione e con ogni suono, miscela volatile di lirismo e caos, struttura e indeterminazione, corni da nebbia e violini. Curran si dice dedito al ripristino della dignità professionale del fare musica non-commerciale come parte di una personale ricerca di future forme sociali, politiche, spirituali.
Il suo fare musica abbraccia tutte le contraddizioni (composto/improvvisato, tonale/atonale, massimale/minimale) in un sereno incontro dialettico. Le sue 200 e più opere sono state composte per suoni naturali, pianoforte, sintetizzatori, computer, strumenti musicali tradizionali, corni da nebbia, voci, shofar. Le sue performance solistiche sono la parte più intima di questa attività che abbraccia la musica da camera, opere radiofoniche sperimentali, grandiose installazioni ambientali site-specific…
Alvin Curran è nato nel New England nel 1938 e ha seguito rigorosi studi di pianoforte e composizione a Yale e New Haven, con Elliott Carter, Mel Powell, Allen Forte. Continua gli studi e l’amicizia con Elliott Carter a Berlino nel 1964, e incontra Stravinsky, Xenakis, Berio, Yuji Takahashi, Louis Andriessen, Remo Remotti, and soprattutto Frederic Rzewski. Frequenta Darmstadt, incontra Milton Babbitt ed Earle Brown, ascolta Stockhausen e Ligeti.
Ma è solo a Roma nel 1965 che è iniziato, come lui stesso dice, il suo viaggio musicale. Suona nei pianobar di Via Veneto, incontra Franco Evangelisti e Cornelius Cardew, e insieme ad altri ‘espatriati’ USA come Rzewski e Richard Teitelbaum forma il gruppo di improvvisazione Musica Elettronica Viva (tuttora in attività) che ha sperimentato nuove forme e nuovi metodi della composizione e della performance, nuovi strumenti, nuove sonorità, nuovi rapporti tra i musicisti stessi e con il pubblico, suonando in luoghi non convenzionali, collaborando con danzatori e teatranti in cerca di nuovi orizzonti.
Negli anni 70 ha creato una serie di lavori solistici per sintetizzatore, voce, suoni trovati. Alla ricerca di nuovi spazi musicali, sviluppa una serie di concerti per laghi, aree portuali, parchi, edifici, cave… i suoi ‘laboratori naturali’. Oggi Curran è considerato uno dei pionieri della musica fatta in luoghi non convenzionali. Negli anni ’80 estende le sue idee di geografia musicale creando concerti simultanei via radio per tre, poi sei grandi ensemble che suonano insieme da varie capitali europee. Ha inoltre creato svariate installazioni sonore, alcune delle quali in collaborazione con artisti visivi come Paul Klerr, Melissa Gould, Kristin Jones, Pietro Fortuna, Umberto Bignardi, Uli Sigg.
Ha appena pubblicato The Alvin Curran Fakebook, un’autobiografia atipica che comprende foto, scritti, appunti insieme a 200 partiture e frammenti che vanno da materiali sonori a musiche concettuali e composizioni complete. Nel 2010 è stato pubblicato un libro di Daniela Tortora Alvin Curran Live in Roma (Die Schachtel 2010).

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In collaborazione con SaMPL – Sound and Music Processing Lab del Conservatorio di Musica “Pollini” di Padova.


 

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Rassegna

Alvin Curran a Padova

Note

Foto

© Michele Giotto