Sonia Visentin
soprano

Claudia Grimaz
attrice

Daniele Ruggieri
flauto

Claudio Ambrosini
direttore

Alvise Vidolin e Nicola Bernardini
regia sonora

 

Ex Novo Ensemble

Daniele Ruggieri
flauto
Davide Teodoro
clarinetto
Mario Paladin
viola
Carlo Teodoro
violoncello
Nicoletta Sanzin
arpa

Due concerti per Berio

Il 27 maggio 2013 ricorre il decimo anniversario della scomparsa di Luciano Berio. Il Centro d’Arte e SaMPL intendono ricordarlo con queste due serate, in cui si offre all’ascolto una raccolta di composizioni di non frequente esecuzione, forse qualcuna anche in prima esecuzione italiana (come Memory); certamente una, Altra voce, viene eseguita per la prima volta a partire dalla nuova edizione recentissimamente licenziata da Universal Edition e nelle condizioni esecutive ideali grazie al sistema di trasformazione e diffusione del suono di SaMPL. Dopo la monografia del 14 maggio segue, il 24, una serata che affianca a Berio due compositori italiani della sua generazione e come lui protagonisti della musica del secondo Novecento. Questo concerto si vale della preziosa collaborazione della Zürcher Hochschule der Künste, che ha organizzato, nel corso dell’anno accademico 2012/2013, un laboratorio sulla prassi esecutiva della musica elettroacustica storica. Articolato in quattro incontri che si sono svolti a Zurigo, Firenze e a Padova, con la partecipazione di un gruppo di musicologi e musicisti di tutta Europa e la collaborazione di diverse istituzioni accademiche e archivistiche e centri di produzione, il laboratorio si conclude con l’esame e l’esecuzione di alcune composizioni per voci o strumenti e nastro magnetico che Berio, Nono e Maderna hanno composto e realizzato presso lo Studio di Fonologia della RAI di Milano negli anni Cinquanta e Sessanta.

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Luigi Nono
 (1924-1990)
Musica Manifesto n. 1 (1969):
Un volto, e del mare, per due voci femminili e nastro magnetico (testo: Cesare Pavese)
Non consumiamo Marx, per nastro magnetico
In collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono Casa Ricordi

Bruno Maderna (1920-1973)
Musica su due dimensioni (1957), per flauto e nastro magnetico

Luciano Berio (1925-2003)
Différences (1959), per flauto, clarinetto, viola, violoncello, pianoforte e nastro magnetico

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Luigi Nono

Musica-Manifesto n. 1: Un volto, del mare – Non consumiamo Marx

Il dittico, composto da Nono nel 1969, consta di un due pezzi nettamente distinti ma la cui esecuzione non può essere disgiunta. Un volto, del mare è per due voci femminili dal vivo e nastro magnetico (su cui sono composte le voci delle esecutrici originali, la soprano Luciana Poli e l’attrice Kadigia Bove); Non consumiamo Marx è per solo nastro magnetico.

L’autore ha presentato questo lavoro nelle Informazioni di struttura (Appunti di Luigi Nono) che compaiono come note di copertina al LP «I dischi del Sole», DS 182/84/CL, 1969 (ora in Scritti e colloqui di Luigi Nono, a cura di A.I.De Benedictis e V. Rizzardi, Milano – Lucca, Ricordi – Lim 2001)

MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE:

1) POETICO – PAVESE MATTINO – DONNA MARE NATURA AMORE.

2) DI STRADA – VENEZIA, GIUGNO 1968. BOICOTTAGGIO E LOTTA DI STUDENTI-OPERAI-INTELLETTUALI CONTRO LA BIENNALE. ENTE CULTURALE MERCIFICANTE A SOSTEGNO DI INTERESSI ECONOMICI MONOPOLISTI (MONTEDISON-CIGA) E DEL POTERE GOVERNATIVO. REGISTRAZIONI EFFETTUATE DAL COMPAGNO VENEZIANO P. PENSO.

3) MURALE-POLITICO – 20 SCRITTE SUI MURI DI PARIGI – MAGGIO 1968 – LOTTA CONTRO LO STATO CAPITALISTA E PERSONALISTICO (DE GAULLE).

1– SITUAZIONI UMANE DELLA LOTTA DI CLASSE NEL NOSTRO TEMPO, IN CUI IL MOMENTO AMOROSO-PAVESIANO RICEVE NUOVA PROSPETTIVA E SIGNIFICATO E PRASSI (EMBRASSE TON AMOUR SANS LAISSER TON FUSIL).

2– TECNICA COMPOSITIVA ELETTRONICA BASATA SU VOCI – REGISTRATE ELABORATE COMPOSTE – E DAL VIVO – SU MATERIALE ELETTRONICO ORIGINALE.

3– 2 PARTI DI UN’UNICA COMPOSIZIONE: A) UN VOLTO, E DEL MARE B) NON CONSUMIAMO MARX  COMPENETRATE NELLA TECNICA, NEL MATERIALE, NEI TESTI, NEL SIGNIFICATO, NELL’AUDIZIONE, PER CUI NON E’ POSSIBILE L’ASCOLTO E LA COMPRENSIONE DI UNA PARTE SENZA L’ALTRA; PER CUI UN VOLTO E DEL MARE SI ILLUMINA ALTRIMENTI CON NON CONSUMIAMO MARX (CON REQUIESCAT IN PACE PER MUSICISTI ESTETI RESTAURATIVI: MUSICA – NON MUSICA).

– UN TITOLO: MUSICA MANIFESTO N. 1. PER PRECISARE L’INTENZIONE E LA FINALITÀ DI QUESTA MUSICA DA STRADA PER UN PUBBLICO ALTRO SULLA STRADA PER UNA PROVOCAZIONE E AGITAZIONE (PETER SCHNEIDER)DELLA COSCIENZA NELLA LOTTA IN STRADA PER UN NUOVO INTERVENTO RADICATO AI MOTI DI STRADA DI LOTTA DI CLASSE.

– UNA DEDICA: A CARLOS FRANQUI, RIVOLUZIONARIO POETA CUBANO.

Nel 1969, nel contesto del saggio Il potere musicale, Nono ritornava su questa e alcune composizioni di quel periodo:

È curioso altresì come questi novelli campioni di uno ždanovismo alla rovescia basino il loro giudizio complessivamente negativo nei miei riguardi quasi esclusivamente partendo dai contenuti, dai testi (Nono fa “politica” e quindi: “brutta musica”) ignorando o falsando, o intolleranti a proprio comodo verso una diversa pratica compositiva. Fondamentale in me l’uso delle voci; per esempio l’uso delle voci in sé e nel rapporto con i differenti testi di diverse lingue ne A .floresta é jovem e cheja de vida. Cioè le voci non limitate a giochi fonetici o psichici astratti, oggi vanamente accademici, ma nella ricerca continua pratica di nuove possibilità di emissione del suono o di articolazione, condotta da anni con un gruppo di giovani con cui lavoro e con cui realizzo ed eseguo le mie composizioni recenti – da A floresta al Contrappunto dialettico alla mente Musica-Manifesto n. 1Un volto, e del mare – Non consumiamo Marx, in diretto rapporto con le caratteristiche proprie delle singole formanti fonetico-semantiche-ideologiche dei testi scelti.

Il potere musicale (1969) in Luigi Nono, La nostalgia del futuro. Scritti scelti 1948-1986, a cura di A. I. De Benedictis e V. Rizzardi, Milano, Il Saggiatore, 2007.

Qui di seguito il testo pavesiano di Un volto, del mare:

Mattino

La finestra socchiusa contiene un volto

sopra il campo del mare. I capelli vaghi

accompagnano il tenero ritmo del mare.

Non ci sono ricordi su questo volto

solo un’ombra fuggevole, come di nube.

L’ombra è umida e dolce come la sabbia

di una cavità intatta, sotto il crepuscolo.

Non ci sono ricordi. Solo un sussurro

che è la voce del mare fatta ricordo.

Nel crepuscolo l’acqua molle dell’alba

che s’imbeve di luce, rischiara il viso.

Ogni giorno è un miracolo senza tempo

sotto il sole: una luce salsa l’impregna

e un sapore di frutto marino vivo.

Non esiste ricordo su questo viso.

Non esiste parola che lo contenga

o accomuni alle cose passate. Ieri,

dalla breve finestra è svanito come

svanirà tra un istante, senza tristezza

nè parole umane, sul campo del mare.

Cesare Pavese

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Bruno Maderna

Musica su due dimensioni (1958)

Bruno Maderna usa il titolo Musica su due dimensioni per due composizioni dall’organico simile ma interamente differenti: la versione che viene eseguita in questo concerto è del 1958 e prevede un flauto e nastro magnetico, mentre la prima versione, realizzata presso l’Università di Bonn nel 1952, si avvale anche dell’intervento di un singolo colpo di piatto (in origine prevedeva anche l’intervento di un pianoforte). Maderna usa lo stesso titolo per due brani molto diversi fra loro, ma che sono frutto di una stessa intuizione compositiva, che consiste nell’associare all’esecuzione dal vivo del flauto un materiale elettronico memorizzato su nastro magnetico.

Con questa concezione, già matura nel 1952 ma imperfettamente realizzata, Maderna indica la strada per far dialogare la dimensione acustica, ricca di storia, di tradizioni e di prassi esecutive con l’emergente dimensione elettroacustica. La sfida è duplice, sia sul piano estetico sia su quello esecutivo. In particolare, nel lavoro del 1958 Maderna affronta in modo originale il problema della convivenza tra la struttura rigida dei suoni fissati inesorabilmente nel tempo sul nastro magnetico e le possibili libertà esecutive di cui può avvalersi il solista al flauto e spinge l’esecutore elettronico a rendere più manipolabile il materiale sonoro presente su nastro. Infatti nelle note introduttive alla partitura Maderna scrive: «Tutta l’esecuzione di questa composizione deve avvenire su una specie di interpretazione bilaterale del solista e del tecnico, interpretazione che si può “inventare” di volta in volta.»

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Luciano Berio 

Différences

Composto nel 1958-1959 per il “Domaine musical” e proposto in prima esecuzione da Pierre Boulez alla Salle Gaveau nel marzo del 1959, Différences è basato sull’azione di cinque musicisti sulla scena (flauto, clarinetto, viola, violoncello e arpa) e sulla registrazione di questi stessi strumenti. Il discorso musicale, restituito da quattro altoparlanti, allo stesso tempo si identifica e si integra completamente con lo sviluppo strumentale affidato ai cinque strumenti e altrettanto se ne allontana in molti modi.

La sovrapposizione della musica dal vivo con i suoni registrati raggiunge forse il più alto grado possibile di complessità per l’epoca. Se ci fosse una trasformazione naturale – con delle articolazioni strumentali particolari o con lo sviluppo degli strumenti inarmonici – o ci fossero anche trasformazioni specificamente elettroacustiche, questa sovrapposizione, nei suoi diversi gradi di complessità, suggerirebbe spesso la presenza di materiali sintetici della musica elettronica, benché tutti i suoni siano stati emessi all’origine con degli strumenti tradizionali. Différences non è dunque prodotto di suoni elettronici, ma  condivide  pertanto, con la musica elettronica, la preoccupazione di sovrapporre tutte le opposizioni e le contraddizioni fra suoni naturali e suoni registrati, sintetici o no.


 

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Rassegna

Due concerti per Berio

Note

Il concerto, prodotto grazie al sostegno della Zürcher Akademie der Künste, è l’episodio conclusivo di un laboratorio legato a un progetto di ricerca iniziato nel novembre 2012 sotto la direzione di Germán Toro-Perez e la collaborazione scientifica di Angela Ida De Benedictis, cui hanno preso parte Lukas Bennett (ZhDK), Maddalena Novati (RAI, CPTV di Milano), Nicola Scaldaferri (Università di Milano), Alvise Vidolin (SaMPL), Veniero Rizzardi (Fondazione Archivio Luigi Nono), Francesco Giomi, Lelio Camilleri e Killian Schwoon (Centro Tempo Reale, Firenze), Pascal Decroupet (Università di Nizza), Ulrich Mosch (Paul Sacher Stiftung, Basilea),  i musicisti Stefan Litwin, Angelika Luz, e gli esecutori coinvolti in questo concerto.

Il progetto ha inoltre beneficiato della collaborazione del Centro Studi Luciano Berio, della Fondazione Archivio Luigi Nono, della Paul Sacher Stiftung, della RAI, delle case editrici Universal, Ricordi e Suvini Zerboni, dell’Università degli Studi di Milano.

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In collaborazione con SaMPL – Sound and Music Processing Lab
del Conservatorio di Musica “Pollini” di Padova.