Steve Lehman
sassofoni
Vijay Iyer
piano
Tyshawn Sorey
batteria
Il trio Fieldwork può costituire un interessante esempio di quali intrecci possa consistere il jazz di ricerca odierno.
Vijay Iyer, Steve Lehman e Tyshawn Sorey sintetizzano con intelligenza i linguaggi plurali che la musica nera ha sviluppato dagli anni Sessanta ad oggi. Vi sono riferimenti, nella loro musica, alla new thing storica, alle composizioni oblique di Thelonious Monk e Andrew Hill, alla complessità del Miles Davis del quintetto con Shorter, alle ritmiche cinetiche della scuola M’BASE e di Steve Coleman, fino al concettualismo dei maestri di Chicago.
Eppure, nessuno tra questi esempi può descrivere il risultato del tutto unico raggiunto dall’alchimia del trio.
È giusto dunque presentare finalmente Fieldwork al pubblico di “Ostinati!”: l’idea ci è venuta assieme al teatro Metastasio di Prato, dove Stefano Zenni cura il programma di jazz. Ecco allora il trio in Italia solo per due concerti, uno dei quali al Torresino, imperdibile!
Fieldwork nasce nel 2002 ma con altra formazione : insieme ad Iyer al piano, ci sono Aaron Stewart al sax e Elliot Humberto Kavee alla batteria. Tre anni dopo il gruppo cambia con l’inserimento di Lehman ai sassofoni; infine nel 2008, con la pubblicazione di “Door” il batterista Tyshawn Sorey sostituisce Kavee.
Ora la fusione delle tre voci strumentali ha raggiunto una sorprendente fluidità, sfruttando l’estrema capacità dei tre musicisti sia come solisti puri che come compositori sofisticati.
Vijay Iyer – pianoforte – è di origini indiane ma nato e cresciuto a New York. Autodidatta di talento, è laureato in fisica e buon matematico: una logica stringente governa la sua musica. Una musica che si affina dopo la sua militanza nei gruppi di Steve Coleman. Negli anni 90 suona in duo e in quartetto con il sassofonista Rudresh Mahanthappa, sviluppando uno stile sempre più influente per le giovani generazioni di improvvisatori. Quest’anno il suo nuovo trio, protagonista di Historicity, si è guadagnato le lodi unanimi della critica jazz.
Per tre anni consecutivi indicato come “rising star” del sax alto da “Down Beat”, Steve Lehman si inserisce nella stessa corrente musicale di Iyer. Ha studiato con Jackie McLean e Anthony Braxton (con quest’ultimo ha anche inciso e suonato dal vivo), è compositore anche per organici cameristici e contemporanei. I suoi album sono pubblicati dalla PI Recordings: molto lodato il recente Travail, Transformation and Flow, per ottetto.
Tyshawn Sorey è tra i più geniali batteristi della giovane ondata americana. Anch’egli elemento dei gruppi di Steve Coleman, ha suonato anche con Dave Douglas e Wadada Leo Smith. Al di là della sua potenza come percussionista, Sorey è anche compositore raffinato, interessato alla musica per pianoforte senza frontiere e influenzato da John Cage e Morton Feldman.
(Stefano Merighi)
Ascolti
Fieldwork
Your Life Flashes ( PI Recordings)
Simulated Progress (PI Recordings)
Door (PI Recordings)
Web
Rassegna
Ostinati! 2010
Note
Solo due date in Italia per Fieldwork (il 25 gennaio erano a Prato per Metastasio Jazz).
Audio
Foto
© Michele Giotto