© Michele Giotto

Pietro Tonolo
sassofoni

Roberto Rossi
trombone

Aldo Zunino
contrabbasso

Alfred Kramer
batteria

Un tributo alla musica di Lennie Tristano senza pianoforte sembra quasi un paradosso. Eppure la sfida di Pietro Tonolo riesce appieno, perché il sassofonista veneziano coglie la potenza tematica ed armonica del grande maestro americano al di là dello specifico strumentale, esaltandone anzi le sfumature ritmiche, oltre che come è naturale gli intrecci contrappuntistici. E’ musica senza compromessi, quella di Tristano, che negli anni Quaranta e Cinquanta costituì un cenacolo molto ristretto di adepti per dar vita ad una concezione sofisticata e diversificata del bebop. Con Lee Konitz, Warne Marsh, Billy Bauer, Peter Ind e pochi altri, Tristano sviluppò un pensiero tra i più originali del jazz moderno, forse troppo ignorato dalle giovani generazioni.
Meritevole allora senza riserve il lavoro di scavo e approfondimento di Tonolo, musicista da sempre affascinato da mondi sonori un po’ misteriosi, mai spettacolari eppure ricchi di sostanza poetica.
Il disco uscito per la Blue Serge è tra le cose migliori uscite in Europa lo scorso anno, ci restituisce un Tristano appassionante, fuori da ogni schematismo, e indica come quste musiche siano ancor oggi all’avanguardia.
Il quartetto – che può allargarsi occasionalmente con l’aggiunta di Paolo Birro al piano – è costituito da personalità musicali di primo piano, da molti anni in confidenza con le idee di Tonolo.
Pietro Tonolo è nato a Mirano, Venezia, nel 1959. Vanta ormai una carriera quasi trentennale, costruita su scelte esclusivamente genuine, da jazzista integerrimo. Subito a confronto con figure importanti quali quelle di Franco D’Andrea e Massimo Urbani, Tonolo mette a punto una propria visione del solismo e della composizione. Specialista del sax tenore e poi anche del soprano, ha sempre prediletto uno stile rigoroso, lontano dai clichè, solido nella tecnica e ardito nelle improvvisazioni, guardando a Rollins, Henderson, Shorter, per citare solo qualcuno dei grandi maestri. Dopo aver preso parte ai gruppi di Enrico Rava, ha spesso suonato all’interno dell’orchestra di Gil Evans e nel 1985 è stato a fianco di Chet Baker. Da allora la serie delle collaborazioni non si contano, così come i progetti discografici e le tournèe. La formula del trio (con Texier e Romano, oppure Abrams e Chiarella, fino a Ira Coleman e Joe Chambers) ne ha messo in luce le doti più avventurose, mentre è da ricordare un suo gruppo con Paul Motian, Steve Swallow e Gil Goldstein su musiche di Ellington.
Tonolo ha militato inoltre per molti anni nella Keptorchestra, nel quartetto di sax Arundo Donax, nella Electric Be-Bop Band di Paul Motian, nella Lydian Sound Orchestra, nei duetti con Rita Marcotulli e Paolo Birro.

(Stefano Merighi)


 

Creative Commons License

Tutti i testi sono distribuiti con Licenza Creative Commons (Attribuzione / Non commerciale 4.0)

Ascolti

Pietro Tonolo
Lennie’s Pennies (Blue Serge)
Tresse (Splasch)
Portrait of Duke (Label Bleu)

Pietro Tonolo-Giannantonio De Vincenzo
Amigdala (Velut Luna)

Enrico Rava
Andanada (Soul Note)

Giovanni Tommaso
Third Step (BMG)

Web

Rassegna

Presto!
I concerti del Centro d’Arte

Note

Foto

© Michele Giotto