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Franco D’Andrea
piano

Andrea Ayassot
sassofoni

Aldo Mella
contrabbasso

Zeno De Rossi
batteria

Quarantacinque anni di attività, eppure nessuno assocerebbe il lavoro di Franco D’Andrea alla musica del passato. E’ tratto peculiare del pianista meranese infatti quello di rimanere avvinghiato agli stimoli della contemporaneità, traducendo il suo considerevole bagaglio d’esperienze in qualcosa di brillantemente mobile, non codificabile.
Lo dimostra la prassi di questo quartetto, il cui linguaggio è naturalmente correlato alla tradizione moderna del jazz per piccolo gruppo, eppure ne declina i diversi aspetti con un piglio di tale originalità da provocare sorpresa ad ogni ascolto. Il rigore con cui D’Andrea analizza le forme del far musica jazz oggi, ha finito col rendere le sue proposte persino marginali all’interno di una scena italiana fin troppo spavalda e narcisa.
Eppure tutti conoscono il ruolo di D’Andrea dentro questa scena : un maestro di primo livello.

Nato a Merano nel 1941, Franco D’Andrea frequenta Bologna e poi Roma già all’inizio dei ’60, cominciando a suonare da professionista con Nunzio Rotondo.
E’ scelto da Gato Barbieri come elemento stabile del suo gruppo, poi D’Andrea fonda il Modern Art Trio (con Dodo Goya e Bruno Biriaco); è una delle prime formazioni di jazz d’avanguardia italiano. Ma la versatilità del pianista gli permette di fare esperienza accanto ai massimi solisti americani ed europei di passaggio in Italia (Chet Baker, Johnny Griffin, Steve Lacy, Max Roach, Dexter Gordon, solo per citarne alcuni..)
Negli anni 70 il fulcro dell’attività del pianista è il Perigeo, all’epoca notissima band che suonava un jazz elettrico di sofisticata fattura e che ebbe un notevole successo di pubblico.
Dagli anni 80, D’Andrea torna alle strutture più canonicamente jazzistiche, sviluppando un virtuosismo strumentale e una visione compositiva immediatamente riconoscibili. Dirige trii e quartetti, suona e incide per piano solo e in duo; lavora accanto a Enrico Rava in un gruppo rimasto memorabile.
Oggi D’Andrea è molto prolifico. Ha inciso per la Philology una ponderosa maratona per pianoforte in 8 cd, ha costituito una piccola orchestra che ha dato esiti eccellenti ma procurato pochi ingaggi (“Eleven”), cura un duetto speciale col violoncellista Ernst Reijseger, suona in trio con Gianluca Petrella e Fabrizio Bosso e naturalmente mantiene in vita forse il gioiello più prezioso, il Franco D’Andrea Quartet appunto.
Qui Ayassot e Mella costituiscono una sponda più che collaudata per il pianista, mentre il recente ingresso di Zeno De Rossi contribuisce a ravvivare il carattere spiccatamente ritmico delle composizioni-improvvisazioni.


 

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Ascolti

Franco D’Andrea
Eleven (Philology)
Solo 1 – Standards (Philology)

Franco D’Andrea Quartet
Dancin’ Structures (Backbeat)
My Shuffle (Red Records)

Franco D’Andrea Quartet & Eleven
Combinazione 1 (Via Veneto Jazz)

Franco D’Andrea Trio
Chromatic Phrygian (YVP)

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