Károly Binder
pianoforte preparato

Károly Binder è nato a Budapest nel 1956. Ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di cinque anni e ha conseguito il diploma di pianoforte e composizione presso la facoltà di jazz dell’Accademia F.Liszt della sua città. Oggi ne è il preside. Sin dai giorni del diploma è stato molto attivo come concertista. Ha vinto numerosi concorsi internazionali siacome pinista sia come compositore e ha ottenuto il Gran premio radiofonico ungherese nel 1986 con un opera intitolata Kontinentspiel. Ha al suo attivo anche musiche di scena e per il cinema.

 

Ho sempre provato piacere nel suonare in modo sperimentale. La natura, così come ogni tipo di musica popolare, mi offre continue sorprese. Scoprendo, assorbendo, studiando, analizzando sono divenuto sempre più cosciente del funzionamento del mondo, dei suoi sentimenti e dei suoi mutamenti […] Credo profondamente in un sistema assoluto di valori, nella sua stabilità e nella sua capacità di radicare il suo potere. L’ultima speranza della nostra cultura, che sembra essersi arenata e aver smesso di svilupparsi è l’Homo Ludens, che è sempre vivo, nella creazione e nell’improvvisazione. Audere et facere. Le più grandi culture dell’improvvisazione si fondano sulla musica popolare e da essa si sono sviluppate. Vorrei citare qui Béla Bartók: «una canzone popolare esiste nel momento in cui è cantata o suonata su di uno strumento soltanto in rapporto alle intenzioni dell’esecutore e nello stile di questo. Qui la creazione e l’esecuzione si intrecciano in un modo sconosciuto alla pratica musicale basata sulla scrittura e sulla stampa. Se l’esecutore si lascia andare all’impressione di uan musica popolare vivente e se l’influenza di queste impressioni è si riflette nella musica allora l’artista è riuscito a registrare un pezzo di vita».
Il pianoforte preparato deve essere comparso nella mia infanzia quando gettavo giocattoli dentro lo strumento facendo delle scoperte entusiasmanti. Più tardi ho cominciato coscientemente a usare questa tecnica per scrivere un lavoro, Kontinentspiel, con lo scopo di combinare diverse culture musicali, sistemi di improvvisazione e musica folklorica . Il pianoforte, che è uno strunmento assolutamente europeo e anche ‘ben temperato’ mi sembrava poco disponibile ad accordarsi a sistemi tonali esotici, così preparare le corde per farne uscire gli armonici mi è stato necessario per creare le armonie che desideravo. Ogni pianoforte ha carrateristiche sue proprie così che se ne possono trarre suoni sempre differenti.

(Károly Binder)


 

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