Maurizio Pisati
progetto
musiche
chitarra MIDI
Magnus Andersson
chitarra
Jonny Axelsson
percussioni
Ivo Nilsson
trombone
Jörgen Pettersson
sassofoni
Max Bertolai
regia e montaggio video
Pensiero
– Un segno e un segno e uno sull’altro come più linee o suoni o pensieri. Così, per il gusto di ripercorrere le stesse idee in un tempo diverso, nasce OverdubOverdoubt. Ogni segno è anche il suo dubbio e, come ogni accadimento, nasce con diverse possibilità di sviluppo. Poi la storia segue il suo corso e dall’attacco del segno sboccia un determinato evento: sembra che, a storia avvenuta, non vi sia più spazio per altre strade. E allora, invece, ZONE ci prova: gli stessi segni sono frequentati e percorsi più volte, anche simultaneamente, seguendo linee e sequenze diverse. Le possibilità non accadute della storia sono ripercorse tutte assieme in una polifonica storia parallela, dove non sia più distinto il punto di ritorno, il loop o lo specchio -e in fondo neppure lo specchio è mai ritorno puro dell’originale- e allora i segni si sovrappongono, le eguaglianze si sfasano in diversità, segno su segno, overdubbing, verso la direzione che appare infinita e assieme in continuo ritorno.
Itinerario
– La Chitarra Elettrica introduce l’Ensemble, ad uno ad uno tutti arrivano a suonare sulle note dei pezzi che poi affronteranno da soli e su quelle di “Senti?”, tratto dalla favola di Strindberg di cui diremo tra poco, originariamente scritto per la Chitarra di Magnus Andersson e Orchestra d’Archi. Intanto nel buio, sul fondo, un video racconta ZONE e i suoi abitatori. Segue l’esecuzione di musiche ideate negli ultimi dieci anni, che scandagliano le possibilità di incontro più curiose: Percussione e Trombone -SHACK; Chitarra e Sax – SAMBLANA, Signora dell’Inverno delle leggende alpine; Chitarra sola -SENTI?; Sax e Trombone -Ö, “isola” in svedese; Percussione sola –TAMATEBAKO, una delle innumerevoli storie di fantasmi giapponesi; e infine SPIEGELKONTAKTFABRIK, dove tutti suonano e inseguono la traccia audio che segnala con le campane –come nelle battaglie e negli eventi antichi- la strada e il tempo. Ogni pezzo è saldato all’altro da momenti di “raccordo” eseguiti dal vivo -OOlinks- assieme a beatlOOp, traccia audio preregistrata basata sul suono di una sirena e da altri avvenimenti sonori provenienti dalla storia di ZONE qui elaborati elettronicamente in relazione ai brani eseguiti. La sirena è interamente costruita e ricostruita a partire da una singola frequenza di Chitarra Elettrica saturata, lavorata in numerose versioni e sfaccettature talvolta per apparire come una sirena da lavoro, talaltra per muoversi e vibrare come una sirena del mare. Poco oltre la metà del concerto, da beatlOOp affiora la voce di Magnus Andersson con frammenti della favola di Strindberg Stora grusharpan: Il pianoforte è scivolato nel fiume, i pesci, diffidenti, lo sfiorano con le pinne facendo emergere suoni rari e inediti. A riva due bambini si chiedono: Hör du? Ja. Vad är det? Senti? Sì. Cos’è? La natura di “loop” della traccia audio consiste nel suo ritornare ad ogni raccordo (OOlinks) sempre con alcuni elementi simili che costruiscono, nell’arco di 50’ circa, una sorta di giro infinito nella fissità-sfarfallìo delle sirene. Così ogni intervento di beatlOOp segnala di volta in volta OOlinks 1, 2 e così via, e accompagna, sfumando, l’ingresso del brano seguente.
ZONE
ZONE rappresenta per il mio lavoro non già un punto fermo ma un’entità mobile attorno e al servizio delle idee. Il progetto si concretizza in un gruppo e in una idea in continua trasformazione, che ruota attorno alle mie musiche nelle quali sia coinvolta l’Elettronica o in cui sia coinvolto io stesso come esecutore alla Chitarra Elettrica MIDI. Da questa Chitarra escono oggetti sonori campionati e manipolati elettronicamente ma, sulla sua tastiera, vive anche un Ensemble Virtuale e si muovono gli abitatori delle ZONE, artisti che vivono attivamente la scena artistica internazionale quali Maurizio Ben Omar e Kuniko Kato, Luisa Castellani, Alvise Vidolin e Davide Rocchesso, o ancora personaggi come Maurizio Maltese, Maestro della scherma Filippina Kali, l’Attrice Elena Callegari, la firma e la voce di Roberto Sanesi, le voci di Marco Bortoli e Ursula Joss, le chitarre di Elena Càsoli e Vladi Leoni, i Flauti dolci di Antonio Politano, i Flauti di Manuel Zurria e Birgit Nolte, il Violoncello di Mario Brunello, i Pianoforti di Massimo Somenzi, Oscar Pizzo e Carlo Balzaretti, i tanghi di Alessandra Rizzotti e Alejandro Angelica. Il ciclo di composizioni per ZONE comprende progetti come ZONE I , Biennale di Venezia/LIMB; ZONE II, Milano Musica ’95 in collaborazione con Teatro alla Scala, Teatro Studio e Studio Agon; TAXI! opera da camera su testo di Roberto Sanesi, Teatro Civico di Sassari ’96; ZONE-Loop, Triennale Architettura di Milano; ZONE-Franche, evento su scala urbana col CSC dell’Università di Padova; L’Autore a Chi Legge-ZONE comiche, testi di Carlo Goldoni; SanMokuSenGanZONE II-Suite, Theater Winter, Tokyo ’97; ShiKaShi, ZONE-? calling from Tokyo, Zürich ’97; 3HATSconcert-ZONE, Festival AudioArt Warszawa ’98; STOCK-ZONE TakuHon, Violoncello Percussione e Orchestra d’Archi, TeatroStudio-Teatro alla Scala, Milano1999; CATVLLVS, Liuto, Arciliuto e Percussioni, Verona, Unesco, World Day for Poetry 2000; SpiegelKontaktFabrik, Tuchfühlung2, Kunsthaus LangenbergAV 2000; Il Copiafavole- ZONE, fotocopiatrici e ensemble, Piccolo Regio Laboratorio, Torino 2001; ZONE-K2, produzione audiovideo in collaborazione con MM&T e Achille Compagnoni; ZONE di Contrabbando, live hacking per “il Contrabbasso” di Patrik Süskind, Piccolo Teatro Regio di Torino 2002; ZONE-Spidersound, produzione audiovideo per il Festivaldi Bourges2003.
Rassegna
I concerti del Centro d’Arte